Chi scrive il disciplinare di produzione?

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I disciplinari di produzione per vini e alimenti DOP/IGP sono redatti dai produttori stessi. Questi si basano su uno schema europeo, ma ne definiscono autonomamente il contenuto specifico, senza vincoli predefiniti.

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La Matita del Produttore: Chi Scrive il Disciplinare di un Prodotto DOP/IGP?

Il disciplinare di produzione di un alimento o di un vino a Denominazione di Origine Protetta (DOP) o Indicazione Geografica Protetta (IGP) è molto più di una semplice lista di ingredienti e procedure. È un vero e proprio atto di identità, un documento che racchiude la storia, la tradizione e il sapere di un territorio, tramandato di generazione in generazione e finalmente codificato in un testo normativo. Ma chi è l’artefice di questo prezioso documento? Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è un ente burocratico o un organo esterno, ma proprio chi vive e respira la produzione di quel determinato bene: i produttori stessi.

Questo approccio, apparentemente autonomo, è in realtà il cuore pulsante del sistema DOP/IGP. Partendo da uno schema generale dettato dalla legislazione europea, che definisce i parametri base e gli obblighi comuni, sono i produttori – riuniti in consorzi o organizzazioni di categoria – a disegnare il contenuto specifico del disciplinare. Non si tratta di un’elaborazione arbitraria, ma di un processo complesso e partecipato, che richiede un’attenta analisi e una profonda conoscenza del prodotto, del territorio e delle tecniche produttive tradizionali.

Questa autonomia, apparentemente priva di vincoli, è in realtà fortemente controllata dalla consapevolezza che il disciplinare è la garanzia della qualità e dell’unicità del prodotto, nonché la sua stessa identità. Ogni scelta, dalla varietà di uve utilizzate alle tecniche di vinificazione, dai metodi di coltivazione alle pratiche di conservazione, viene attentamente valutata e giustificata sulla base di criteri oggettivi e di una solida esperienza. Si tratta di un processo di auto-regolamentazione che presuppone un’elevata responsabilità da parte dei produttori, impegnati a salvaguardare e valorizzare il patrimonio agroalimentare del proprio territorio.

Il coinvolgimento diretto dei produttori non è solo un elemento di garanzia qualitativa, ma anche un fattore di dinamismo e di adattamento. Il disciplinare, infatti, non è un documento statico, ma un organismo vivo che si evolve nel tempo, adeguandosi alle innovazioni tecnologiche, alle mutate condizioni climatiche e alle nuove esigenze del mercato, sempre nel rispetto dei principi fondamentali che ne definiscono l’identità.

In definitiva, il disciplinare di produzione DOP/IGP è la testimonianza tangibile di un legame indissolubile tra il prodotto, il territorio e le persone che lo creano. È la voce dei produttori, la loro capacità di interpretare e tramandare un’eredità preziosa, proteggendola e rendendola fruibile per le generazioni future. È, in sostanza, la matita del produttore che traccia il profilo distintivo di un’eccellenza italiana (e non solo).