Quante gemme lascia la potatura corta?

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La potatura corta, ideale per viti con elevata fertilità (2 grappoli/germoglio), lascia al massimo tre gemme per tralcio. Viti a fertilità media (1 grappolo/germoglio) beneficiano di questa tecnica, mentre quelle a bassa fertilità (meno di 1 grappolo/germoglio) necessitano di potatura lunga.

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La potatura corta: tre gemme per la massima resa

La potatura della vite è un’arte antica, fondamentale per garantire una produzione di uva di qualità e quantità ottimali. Tra le diverse tecniche, la potatura corta si distingue per la sua drasticità, limitando il numero di gemme lasciate sul tralcio per concentrare le energie della pianta su un numero ridotto di grappoli. Ma quante gemme lascia esattamente la potatura corta?

La risposta, seppur apparentemente semplice, richiede alcune precisazioni. La regola generale prevede di lasciare al massimo tre gemme per tralcio. Questo intervento drastico stimola la pianta a produrre meno grappoli, ma di dimensioni e qualità superiori. Tuttavia, l’applicazione della potatura corta non è universale e dipende strettamente dalla fertilità della vite, ovvero dalla sua capacità di produrre grappoli per gemma.

La potatura corta trova la sua ideale applicazione nelle viti caratterizzate da elevata fertilità, ovvero quelle che producono mediamente due grappoli per gemma. In questi casi, lasciare tre gemme significa potenzialmente ottenere sei grappoli per tralcio, un numero già sufficiente a garantire una buona produzione, concentrando le risorse della pianta sulla qualità del frutto.

Anche le viti con fertilità media, che producono circa un grappolo per gemma, possono beneficiare della potatura corta. Lasciando tre gemme, si otterranno presumibilmente tre grappoli, un numero che permette comunque una produzione soddisfacente, pur incentivando lo sviluppo di acini più grandi e ricchi di zuccheri.

Diversa è la situazione per le viti a bassa fertilità, ovvero quelle che producono meno di un grappolo per gemma. In questi casi, la potatura corta, limitando il numero di gemme a tre, rischierebbe di compromettere la produzione, rendendola scarsa. Per queste varietà, è più indicata la potatura lunga, che lascia un numero maggiore di gemme sul tralcio, compensando la minore fertilità e garantendo una produzione adeguata.

In definitiva, la potatura corta, lasciando al massimo tre gemme, rappresenta una tecnica efficace per massimizzare la resa qualitativa nelle viti fertili. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente la fertilità della pianta prima di intervenire, per evitare di compromettere la produzione e scegliere la tecnica più adatta alle specifiche esigenze del vigneto. Un’analisi accurata e una potatura mirata sono la chiave per ottenere uve di qualità superiore e garantire il successo della vendemmia.