Come si dice bugia in romano?

2 visite

Bubbole, Fandonie e Fanfaluche:

In italiano, le bugie vengono generalmente indicate con termini come bubbole, fandonie e fanfaluche. Questi vocaboli sono sinonimi e vengono utilizzati per descrivere affermazioni o narrazioni false o infondate, spesso diffuse con lintento di ingannare o confondere gli ascoltatori.

Commenti 0 mi piace

Bugie: come le dicevano i Romani

Nella lingua italiana, l’equivalente di “bugia” è rappresentato da una serie di termini che condividono il significato di affermazioni false o ingannevoli. Tra questi, in particolare, bubbole, fandonie e fanfaluche.

Questi vocaboli, considerati sinonimi, venivano utilizzati dagli antichi Romani per descrivere narrazioni o affermazioni non veritiere, diffuse spesso con l’intento di trarre in inganno o confondere gli ascoltatori.

Bubbole

Il termine “bubbole” deriva dal latino “bulla”, che significa “bolla”. In origine, il termine indicava le bolle di sapone, considerate effimere e vuote. Per estensione, quindi, il termine venne utilizzato per descrivere affermazioni o storie false, prive di sostanza.

Fandonie

Anche il termine “fandonie” ha origini latine, nello specifico dal verbo “fandor”, che significa “parlare”. Inizialmente, il termine indicava discorsi vani e privi di senso. Successivamente, venne utilizzato per indicare bugie o falsità.

Fanfaluche

Il termine “fanfaluche” è di origine più recente rispetto ai precedenti. Si tratta di un termine onomatopeico che imita il suono di qualcosa di vuoto e inconsistente. Di conseguenza, venne utilizzato per descrivere bugie o storie prive di fondamento.

In conclusione, bubbole, fandonie e fanfaluche erano i termini utilizzati dai Romani per indicare bugie e affermazioni false, spesso diffuse con l’intento di ingannare o confondere gli ascoltatori. Questi vocaboli, ancora oggi utilizzati nella lingua italiana, mantengono il loro significato originale, sottolineando l’effimerità e la mancanza di sostanza delle bugie.