Quanto spende un singolo al mese?

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I giovani single (18-34 anni) in Italia sostengono una spesa mensile media superiore a quella dei single in coppia, con una differenza di circa 320 euro. Lanalisi, basata sui dati Istat, evidenzia un costo della vita significativamente più elevato per i giovani che vivono da soli.

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La Solitudine ha un Prezzo: Quanto Costa Essere Single in Italia?

Essere single in Italia, soprattutto se giovani, si rivela un’esperienza economicamente più gravosa di quanto si possa immaginare. Un recente studio, basato sui dati Istat e sull’analisi delle spese mensili, svela una realtà spesso sottovalutata: la solitudine ha un prezzo, e per i single tra i 18 e i 34 anni questo prezzo si aggira intorno a 320 euro in più rispetto ai loro coetanei che condividono la vita con un partner.

La differenza, significativa e rilevante, non è semplicemente una questione di condivisione delle spese. Analizzando nel dettaglio i dati, emerge un quadro più complesso che va oltre la semplice matematica della divisione per due. Mentre le coppie possono beneficiare di economie di scala nella gestione delle utenze, dei beni di consumo e perfino dei pasti, i giovani single si trovano ad affrontare la totalità dei costi da soli. L’affitto, ad esempio, rappresenta una voce di spesa considerevole, spesso inaccessibile per un singolo stipendio giovanile, soprattutto nelle grandi città.

Ma le spese non si fermano all’affitto. La gestione della casa, dalla manutenzione ordinaria alla pulizia, grava interamente sulle spalle del singolo. Anche la spesa alimentare, seppur soggetta a variazioni personali, tende ad essere più alta per chi cucina per sé: la preparazione di porzioni singole, spesso meno economiche rispetto a quelle pensate per più persone, contribuisce ad incrementare il budget mensile. A ciò si aggiungono i costi legati ai trasporti, all’intrattenimento e alle piccole spese quotidiane, che non vengono suddivisi come in una coppia.

L’analisi evidenzia, quindi, una disparità economica spesso trascurata, che contribuisce a rendere la vita indipendente per i giovani single in Italia un percorso impegnativo. Questo dato dovrebbe stimolare una riflessione sulle politiche sociali e abitative, che dovrebbero tener conto delle difficoltà economiche affrontate da questa fascia di popolazione. La necessità di politiche mirate, come agevolazioni fiscali per i contratti di locazione o incentivi all’affitto condiviso, diventa sempre più pressante per garantire una maggiore equità e sostenibilità economica per i giovani che scelgono la strada della singletudine. La solitudine non dovrebbe tradursi in un onere economico insostenibile, ma dovrebbe essere una scelta libera e consapevole, svincolata da vincoli finanziari eccessivi. Solo così potremo parlare di vera inclusione e pari opportunità per tutti i giovani italiani.