Quali sono i raggi che abbronzano?

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I raggi UV-A, che costituiscono la maggior parte della radiazione ultravioletta che raggiunge la Terra, sono responsabili dellabbronzatura. Pur avendo unefficacia inferiore rispetto agli UV-B, gli UV-A (con lunghezza donda tra 320 e 400 nm) stimolano la pigmentazione della pelle, pur causando un danno cutaneo contenuto.

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L’abbronzatura: un’illusione di benessere dietro i raggi UVA

L’abbronzatura, ambita da molti come simbolo di salute e bellezza estiva, è in realtà una risposta difensiva della pelle ad un’aggressione: l’esposizione ai raggi ultravioletti (UV). Ma quali sono, nello specifico, i raggi responsabili di questo cambiamento di colore?

Mentre spesso si sente parlare genericamente di “raggi UV”, è importante distinguere tra le diverse tipologie che compongono questa radiazione. Sebbene anche gli UVB giochino un ruolo, sono principalmente i raggi UVA i responsabili dell’abbronzatura. Rappresentando la maggior parte della radiazione ultravioletta che raggiunge la superficie terrestre, gli UVA, con una lunghezza d’onda compresa tra i 320 e i 400 nanometri (nm), penetrano in profondità nel derma stimolando i melanociti, le cellule deputate alla produzione di melanina. La melanina, a sua volta, è il pigmento che conferisce alla pelle il caratteristico colore bruno, agendo come una sorta di schermo protettivo naturale contro ulteriori danni da radiazione.

È però fondamentale sfatare il mito dell’abbronzatura “sana”. Anche se gli UVA hanno un potere eritematogeno (cioè di provocare scottature) inferiore rispetto agli UVB, il loro effetto, subdolo e cumulativo nel tempo, contribuisce significativamente all’invecchiamento cutaneo, manifestandosi con rughe, perdita di elasticità e comparsa di macchie. Inoltre, la loro capacità di penetrazione profonda li rende implicati nello sviluppo di tumori cutanei, inclusi i melanomi.

Pensare all’abbronzatura come ad una protezione efficace è quindi un errore. La melanina offre sì una parziale schermatura, ma non sufficiente a garantire una protezione completa dai danni indotti dagli UVA. Pertanto, è essenziale adottare comportamenti responsabili durante l’esposizione al sole, utilizzando creme solari ad ampio spettro con un fattore di protezione adeguato, indossando indumenti protettivi e evitando l’esposizione nelle ore centrali della giornata, quando l’intensità dei raggi UV è massima.

In definitiva, l’abbronzatura, lungi dall’essere un segno di salute, è un segnale di danno cutaneo. La vera salute della pelle risiede nella sua protezione, non nella sua colorazione. Scegliere la prevenzione, adottando comportamenti consapevoli e proteggendo la pelle con costanza, è l’unico modo per godere del sole in sicurezza e preservare la salute della propria pelle a lungo termine.