Quanto tempo ci vuole per smettere di mangiare le unghie?

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Lonicofagia, ovvero labitudine di mangiarsi le unghie, è comune tra bambini e adulti. Colpisce circa il 30% dei bambini tra i 7 e i 10 anni e il 45% degli adolescenti. Nonostante possa essere una pratica dannosa, la maggior parte degli individui smette spontaneamente di mangiarsi le unghie entro i 30 anni.

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L’Onicofagia: Un Viaggio Personale Verso la Guarigione

L’onicofagia, più comunemente conosciuta come l’abitudine di mangiarsi le unghie, è un tic nervoso che affligge una fetta considerevole della popolazione. Mentre alcuni la considerano una semplice bizzarria, per molti rappresenta una vera e propria battaglia quotidiana, un riflesso involontario legato spesso a stress, ansia o noia. Le statistiche parlano chiaro: circa il 30% dei bambini in età scolare e quasi la metà degli adolescenti combattono contro questa abitudine. Ma quanto tempo occorre, effettivamente, per liberarsi di questa morsa? La risposta, purtroppo, non è univoca e dipende da una miriade di fattori.

Mentre molti individui riescono a superare l’onicofagia spontaneamente, spesso entro i trent’anni, per altri il percorso può rivelarsi più lungo e tortuoso. Non esiste una bacchetta magica, né una tempistica predefinita. La durata della lotta è strettamente legata alla profondità e alla complessità delle radici del problema.

Le radici dell’onicofagia:

Comprendere le cause scatenanti è fondamentale per intraprendere un cammino efficace verso la guarigione. L’onicofagia può essere innescata da:

  • Stress e Ansia: Situazioni stressanti, esami imminenti, problemi personali o lavorativi possono intensificare la compulsione a mangiarsi le unghie.
  • Noia e Abitudine: In momenti di inattività o durante attività che richiedono poca concentrazione, come guardare la televisione o leggere, l’atto di mangiarsi le unghie può diventare un’abitudine automatica e inconscia.
  • Perfezionismo: Alcune persone con tendenze perfezioniste si mangiano le unghie nel tentativo di uniformarle o eliminare imperfezioni.
  • Fattori Emotivi: L’onicofagia può essere un modo per gestire emozioni negative come frustrazione, rabbia o tristezza.

Il Cammino Verso la Guarigione:

Liberarsi dell’onicofagia è un processo graduale che richiede impegno, consapevolezza e, in alcuni casi, l’aiuto di un professionista. Ecco alcuni approcci che possono risultare efficaci:

  • Consapevolezza: Il primo passo è diventare pienamente consapevoli del momento in cui si inizia a mangiarsi le unghie. Tenere un diario può aiutare a identificare le situazioni e le emozioni che scatenano il comportamento.
  • Sostituzione: Individuare alternative all’atto di mangiarsi le unghie. Stringere una pallina antistress, masticare una gomma senza zucchero o applicare una crema idratante possono distogliere l’attenzione e ridurre la compulsione.
  • Rinforzo Positivo: Premiare se stessi per i progressi compiuti, anche piccoli. Stabilire obiettivi realistici e celebrare ogni successo, per quanto modesto, può aumentare la motivazione.
  • Barriere Fisiche: Applicare smalto amaro o cerotti sulle unghie può fungere da deterrente fisico, ricordando l’obiettivo di smettere.
  • Cura delle Unghie: Mantenere le unghie corte e ben curate può ridurre la tentazione di mangiarle. Una manicure regolare può contribuire a migliorare l’aspetto delle mani e aumentare la consapevolezza del proprio corpo.
  • Supporto Professionale: Se l’onicofagia è profondamente radicata e influenza significativamente la qualità della vita, consultare un terapeuta o uno psicologo può fornire gli strumenti e le strategie necessarie per affrontare le cause sottostanti e sviluppare meccanismi di coping più efficaci. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è spesso raccomandata per il trattamento dell’onicofagia.

In conclusione, non esiste una formula magica per sconfiggere l’onicofagia. La durata del processo di guarigione è variabile e dipende dalla complessità delle cause e dall’impegno individuale. Tuttavia, con la giusta combinazione di consapevolezza, strategie pratiche e, se necessario, supporto professionale, è possibile liberarsi da questa abitudine e riscoprire la bellezza e la salute delle proprie mani. Il viaggio verso la guarigione è un percorso personale, ma con determinazione e pazienza, la meta è raggiungibile.