A cosa non fa bene la cannella?
Leccessivo consumo di cannella, soprattutto della varietà cassia, è sconsigliato. La cumarina, presente in essa, può danneggiare fegato e reni se assunta in dosi elevate. È quindi importante moderare lutilizzo di questa spezia.
La Cannella: Un’Amica da Trattare con Rispetto
La cannella, con il suo aroma caldo e inebriante, è da secoli protagonista indiscussa di cucine e farmacopee di tutto il mondo. Utilizzata per insaporire dolci e pietanze salate, ma anche apprezzata per le sue presunte proprietà benefiche, questa spezia, tuttavia, nasconde un lato meno conosciuto che richiede attenzione: un consumo eccessivo può rivelarsi dannoso per la salute.
Il problema non risiede nella cannella in sé, ma nella sua composizione chimica, e più precisamente nella presenza di cumarina, un composto organico aromatico. Mentre la varietà Cinnamomum verum (cannella di Ceylon) contiene quantità trascurabili di cumarina, la varietà più comunemente utilizzata in commercio, la Cinnamomum cassia (cannella di Cassia), ne è invece ricca. È proprio questa elevata concentrazione di cumarina che rappresenta il potenziale pericolo.
La cumarina, a dosi elevate, esercita un’azione tossica sul fegato e sui reni. Un consumo prolungato e smodato di cannella di Cassia può portare a danni epatici, manifestandosi con sintomi quali stanchezza anomala, ittero, dolore addominale e alterazioni degli enzimi epatici. Anche i reni possono risentire degli effetti tossici della cumarina, compromettendo la loro funzione depurativa.
È importante sottolineare che non si tratta di un pericolo imminente legato all’utilizzo occasionale della cannella. L’effetto tossico si manifesta con l’assunzione di dosi significativamente superiori a quelle normalmente consumate in ambito culinario. Tuttavia, l’abitudine di assumere integratori a base di cannella di Cassia, spesso contenenti quantità elevate di questa spezia, o l’utilizzo massiccio della spezia in preparazioni culinarie, aumentano il rischio di superare la soglia di tollerabilità individuale.
La soluzione non è, ovviamente, quella di bandire completamente la cannella dalla propria alimentazione. Piuttosto, è necessario adottare un approccio consapevole e moderato. Preferire la cannella di Ceylon, meno ricca di cumarina, è una scelta saggia. In ogni caso, è fondamentale evitare un consumo eccessivo di cannella, sia essa di Cassia o di Ceylon, e prestare attenzione a eventuali segnali di malessere. In caso di dubbi o di assunzione regolare di integratori a base di cannella, è sempre opportuno consultare il proprio medico o un dietologo per una valutazione personalizzata. La cannella, come ogni alimento, va consumata con equilibrio e consapevolezza, per goderne appieno i benefici evitando i potenziali rischi.
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