A quale ascella si misura la febbre?

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La misurazione ascellare della temperatura può variare significativamente tra ascella destra e sinistra, con differenze riscontrate superiori a 1.4 gradi Celsius. Per ottenere misurazioni coerenti e confrontabili, è fondamentale utilizzare sempre la stessa ascella per il rilevamento della temperatura corporea.

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La febbricola e il mistero delle due ascelle: perché la coerenza è fondamentale nella misurazione della temperatura corporea

La febbre, sintomo comune di diverse patologie, viene spesso misurata in modo apparentemente semplice: un termometro sotto l’ascella. Ma dietro questa prassi, apparentemente banale, si cela una sottile complessità che spesso viene sottovalutata. Infatti, la scelta dell’ascella, destra o sinistra, non è indifferente e può influenzare significativamente il risultato della misurazione. Studi recenti hanno dimostrato che la differenza di temperatura tra le due ascelle può superare addirittura 1.4 gradi Celsius, un margine di errore considerevole che può compromettere la corretta diagnosi e la successiva terapia.

Questo fenomeno, seppur poco conosciuto dal grande pubblico, è di fondamentale importanza per la precisione nella valutazione dello stato di salute. La temperatura corporea, infatti, è un parametro fisiologico che varia in base a diversi fattori, tra cui l’attività fisica, l’ora del giorno e persino il flusso sanguigno periferico. Le differenze anatomiche individuali, la presenza di eventuali patologie locali (ad esempio, un’infiammazione linfonodale) o semplicemente la postura assunta durante la misurazione, possono influenzare la temperatura rilevata in ciascuna ascella.

La conseguenza di questa variabilità è la necessità di una rigorosa coerenza nella scelta dell’ascella utilizzata per le misurazioni successive. Utilizzare alternativamente la destra e la sinistra introduce un’inaccettabile fonte di errore, rendendo difficoltoso il monitoraggio dell’andamento febbrile e ostacolando la capacità del medico di valutare l’efficacia delle terapie in corso. Immaginate di monitorare una febbre alta con misurazioni che oscillano di oltre un grado e mezzo: diventa impossibile stabilire con certezza se la temperatura sta effettivamente diminuendo o se le variazioni sono semplicemente un artefatto della metodologia utilizzata.

Pertanto, la raccomandazione principale è quella di adottare una prassi rigorosa: scegliere un’ascella e utilizzarla costantemente per tutte le misurazioni successive. Che sia la destra o la sinistra, poco importa, purché la scelta sia definitiva e mantenuta nel tempo. Questa semplice accortezza contribuirà a migliorare l’accuratezza della misurazione e, di conseguenza, la qualità dell’assistenza sanitaria. L’informazione corretta, fin dal piccolo gesto quotidiano della misurazione della febbre, rappresenta un elemento fondamentale per una diagnosi precisa e tempestiva. Ricordarsi questa semplice regola può fare la differenza.