Che analisi fare quando ci si sente sempre stanchi?

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Stanchezza persistente? Un esame del sangue può aiutare a individuare la Sindrome da Stanchezza Cronica (SFC) e impostare un percorso terapeutico personalizzato per affrontare dolore e sintomi correlati. Basta un semplice prelievo venoso per avviare il check-up per la SFC.

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La stanchezza cronica non è solo “essere stanchi”: un esame del sangue può svelare la SFC

Sentirsi costantemente spossati, senza energia anche dopo una notte di sonno apparentemente ristoratore. Non si tratta di semplice stanchezza, quella che svanisce con un weekend di relax. Se questo stato di affaticamento perdura per mesi, interferisce con le attività quotidiane e non trova una spiegazione plausibile, potrebbe trattarsi di Sindrome da Stanchezza Cronica (SFC), conosciuta anche come Encefalomielite mialgica (ME/CFS). Non sottovalutate questo segnale d’allarme: un semplice esame del sangue può aprire la strada ad una diagnosi e ad un percorso terapeutico personalizzato.

La SFC è una patologia complessa e debilitante, caratterizzata da una profonda stanchezza persistente che non migliora con il riposo e che peggiora dopo uno sforzo, anche minimo (fenomeno conosciuto come PEM – Post-Exertional Malaise). Oltre alla spossatezza, possono manifestarsi numerosi altri sintomi, tra cui:

  • Dolori muscolari e articolari diffusi: un dolore cronico, spesso migrante, può accompagnare la stanchezza, rendendo ancora più difficili le attività quotidiane.
  • Difficoltà di concentrazione e memoria: la cosiddetta “nebbia mentale” (brain fog) è un sintomo frequente e invalidante, che compromette la capacità di pensare con chiarezza, ricordare informazioni e concentrarsi.
  • Disturbi del sonno: nonostante la stanchezza persistente, il sonno può essere disturbato e non ristoratore, aggravando ulteriormente la sensazione di spossatezza.
  • Mal di gola ricorrente: le infezioni delle vie respiratorie possono essere più frequenti e persistenti nelle persone affette da SFC.
  • Linfonodi ingrossati e dolenti: questo sintomo, se presente, può indicare un’alterazione del sistema immunitario.

Di fronte a una stanchezza persistente e inspiegabile, associata ad alcuni di questi sintomi, è fondamentale rivolgersi al medico. Un primo passo verso la diagnosi di SFC può essere un esame del sangue. Non esiste un singolo marker specifico per la SFC, ma l’analisi ematica può aiutare ad escludere altre patologie che presentano sintomi simili, come anemia, ipotiroidismo, diabete o infezioni. Inoltre, ricerche recenti si stanno concentrando sull’individuazione di biomarcatori specifici per la SFC, come alterazioni del sistema immunitario, infiammazione cronica e disfunzioni metaboliche, che potrebbero essere rilevabili attraverso esami del sangue più approfonditi.

Il prelievo venoso è una procedura semplice e veloce che rappresenta il punto di partenza per un check-up completo per la SFC. In base ai risultati dell’esame del sangue e alla valutazione clinica del medico, potranno essere prescritti ulteriori accertamenti, come test neurocognitivi, studi del sonno o valutazioni specialistiche, per arrivare ad una diagnosi precisa e impostare un percorso terapeutico personalizzato. Un approccio multidisciplinare, che includa terapia farmacologica, fisioterapia, terapia occupazionale e supporto psicologico, può aiutare a gestire i sintomi della SFC, migliorare la qualità della vita e affrontare il dolore cronico associato a questa patologia. Non rimandate: la stanchezza cronica non va sottovalutata. Un semplice esame del sangue può essere il primo passo verso il benessere.