Che esami fare per il mal di pancia?

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Il dolore addominale ha diverse possibili origini: traumi, infezioni, malattie autoimmuni, disturbi intestinali e stress. Anche problemi pelvici, come endometriosi o infezioni urinarie, possono causarlo. Una corretta diagnosi richiede accertamenti medici specifici.

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Decifrare il mal di pancia: quali esami fare per una diagnosi precisa?

Il dolore addominale, un sintomo comune e spesso sottovalutato, può celare una moltitudine di cause, rendendo la diagnosi un vero e proprio rompicapo. Da un semplice trauma a patologie più complesse come infezioni, malattie autoimmuni o disturbi intestinali, la gamma delle possibili origini è ampia e variegata. Anche problematiche a carico dell’apparato pelvico, come endometriosi o infezioni urinarie, possono manifestarsi con dolore addominale, complicando ulteriormente il quadro clinico. Per questo, un approccio diagnostico preciso e personalizzato è fondamentale.

Prima di procedere con gli esami strumentali, il medico raccoglierà un’anamnesi dettagliata, indagando sulla tipologia di dolore (acuto, cronico, crampiforme, colico), la sua localizzazione, l’intensità, la durata e l’eventuale presenza di sintomi associati, come nausea, vomito, diarrea, stipsi, febbre o sanguinamento. Quest’insieme di informazioni, unite ad un accurato esame obiettivo, fornirà già importanti indicazioni per orientare gli accertamenti successivi.

A seconda del sospetto diagnostico, il medico potrà richiedere diversi esami:

  • Esami del sangue: utili per valutare la presenza di infezioni (emocromo con formula leucocitaria, PCR), infiammazioni (VES, PCR), markers tumorali o alterazioni degli enzimi epatici e pancreatici.
  • Esami delle urine: permettono di individuare infezioni urinarie, calcoli renali o altre patologie dell’apparato urinario.
  • Esame delle feci: fondamentale per la ricerca di sangue occulto, parassiti o infezioni intestinali.
  • Ecografia addominale: un esame non invasivo che fornisce immagini degli organi interni, permettendo di visualizzare eventuali alterazioni a carico del fegato, della cistifellea, del pancreas, dei reni, della milza e dell’intestino. Può essere particolarmente utile per diagnosticare calcoli, cisti, ascessi o tumori.
  • TC addome: fornisce immagini più dettagliate rispetto all’ecografia, consentendo di visualizzare anche strutture più piccole e profonde. Indicata per approfondire sospetti diagnostici emersi dall’ecografia o in caso di dolore addominale acuto.
  • Risonanza Magnetica (RM) addome: esame non invasivo che utilizza campi magnetici per generare immagini dettagliate degli organi interni. Particolarmente utile per lo studio del fegato, del pancreas e dell’apparato digerente.
  • Gastroscopia e colonscopia: esami endoscopici che permettono di visualizzare direttamente l’interno dello stomaco e dell’intestino, consentendo di individuare ulcere, polipi, infiammazioni o tumori.
  • Laparoscopia: procedura chirurgica mini-invasiva che permette di visualizzare direttamente gli organi addominali attraverso piccole incisioni. Utilizzata sia a scopo diagnostico che terapeutico.

La scelta degli esami da eseguire dipenderà dalla specifica situazione clinica del paziente e sarà a discrezione del medico. È importante sottolineare che il fai-da-te diagnostico è fortemente sconsigliato. Solo un professionista sanitario può interpretare correttamente i risultati degli esami e formulare una diagnosi accurata, individuando la terapia più appropriata per risolvere il problema alla radice.