Cosa fare quando il bulbo sfiorisce?

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Dopo la fioritura, taglia i fiori secchi. Non rimuovere i bulbi dal terreno finché le foglie rimangono verdi; questo permette loro di immagazzinare energia per la fioritura successiva.

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Il ciclo vitale del bulbo: cosa fare dopo la fioritura

La bellezza effimera di un tulipano, la vivacità di un giacinto, l’eleganza di un narciso: i bulbi regalano fioriture spettacolari, ma cosa fare una volta che lo spettacolo si conclude e i colori sgargianti lasciano spazio a steli appassiti? La cura post-fioritura è fondamentale per garantire una rigogliosa rinascita la stagione successiva. Un bulbo apparentemente dormiente, infatti, sta lavorando alacremente sottoterra, immagazzinando energia per il futuro.

Il primo istinto, di fronte a fiori secchi e antiestetici, potrebbe essere quello di eliminare tutto, bulbo compreso. Resistere a questa tentazione è il primo passo per assicurarsi un giardino fiorito l’anno prossimo. L’intervento immediato si limita alla rimozione dei soli fiori appassiti, un processo chiamato “deadheading”. Questo semplice gesto impedisce al bulbo di sprecare energie nella produzione di semi, indirizzandole invece verso l’accumulo di riserve nutritive. Tagliare il fiore appassito alla base dello stelo, appena sopra le foglie, è sufficiente.

E le foglie? Assolutamente no! Le foglie, per quanto ingiallite e meno attraenti dopo la fioritura, svolgono un ruolo cruciale. Attraverso la fotosintesi, continuano a nutrire il bulbo sottostante, permettendogli di immagazzinare le risorse necessarie per la fioritura successiva. Aspettare che le foglie ingialliscano e si secchino completamente, segno che il processo di accumulo è terminato, è la chiave per un ciclo vitale sano e completo. Solo a quel punto, generalmente dopo 6-8 settimane dalla fioritura, è possibile rimuovere le foglie ormai secche con delicatezza, tirandole leggermente.

A seconda della varietà del bulbo e del clima, si può scegliere se lasciare i bulbi interrati o estrarli. Tulipani e giacinti, ad esempio, beneficiano spesso dell’estirpazione, soprattutto in zone con estati calde e umide, che potrebbero favorire marciumi. Narcisi e altri bulbi più resistenti possono invece rimanere indisturbati nel terreno per diversi anni. Se si decide di estrarre i bulbi, pulirli delicatamente dalla terra e lasciarli asciugare in un luogo fresco e asciutto prima di conservarli in un luogo buio e ventilato fino alla successiva messa a dimora in autunno.

In definitiva, la cura post-fioritura dei bulbi non è un addio, ma un arrivederci. Un piccolo investimento di tempo e attenzione che si traduce nella promessa di una nuova, vibrante esplosione di colori nella stagione a venire.