Cosa non si deve mangiare quando si ha la febbre?

Febbre: cosa lasciare nel piatto per un recupero più veloce

La febbre, sintomo di un’infezione o di un’infiammazione, mette a dura prova l’organismo. Mentre il corpo combatte la malattia, è fondamentale supportarlo anche attraverso l’alimentazione. Se è vero che una dieta bilanciata è sempre importante, durante la febbre alcune scelte alimentari possono fare la differenza tra un recupero rapido e un prolungato periodo di malessere. In particolare, alcuni alimenti dovrebbero essere rigorosamente evitati o, quantomeno, limitati al minimo.

Il primo grande “no” va ai cibi pesanti e complessi da digerire. Il nostro sistema digestivo, già impegnato nella lotta contro l’infezione, si trova a lavorare in condizioni di stress. Caricarlo con fritture, alimenti ipercalorici e ricchi di grassi saturi, o preparazioni elaborate che richiedono una lunga digestione, equivale a rallentare il processo di guarigione. Questi cibi, infatti, richiedono un grande dispendio di energia da parte dell’apparato digerente, energia che invece dovrebbe essere destinata al sistema immunitario per combattere l’agente patogeno. Il risultato? Una sensazione di pesantezza, gonfiore, nausea e un generale aumento del malessere, che si traduce in un recupero più lento e faticoso.

Non si tratta solo di quantità, ma anche di qualità degli ingredienti. Piatti elaborati, ricchi di salse dense e condimenti complessi, possono irritare ulteriormente l’apparato digerente già sollecitato. È preferibile optare per preparazioni semplici e leggere, facili da assimilare e digerire.

Oltre ai grassi, è opportuno prestare attenzione anche agli zuccheri semplici. Sebbene possano fornire un’immediata sferzata di energia, gli zuccheri raffinati possono peggiorare l’infiammazione e indebolire ulteriormente il sistema immunitario.

In sintesi, durante la febbre, la strategia migliore è quella di privilegiare cibi leggeri e facilmente digeribili, come brodi vegetali, zuppe chiare, frutta cotta, yogurt magro e riso in bianco. Idratarsi adeguatamente è altrettanto fondamentale, bevendo molta acqua, tisane o brodi. Ascoltare il proprio corpo e prestare attenzione ai segnali che invia è la chiave per una rapida guarigione. Se i sintomi persistono o si aggravano, è importante consultare il proprio medico. Ricordiamo che questo articolo ha scopo informativo e non sostituisce il parere di un professionista sanitario.