Quali sono i vari tipi di imballaggi?

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La normativa italiana distingue tre tipi di imballaggi:

  • Primario: contatto diretto con il prodotto.
  • Secondario: raggruppa più unità di prodotto primario.
  • Terziario: protegge i prodotti durante il trasporto e la movimentazione.
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Tipi di Imballaggi: una Panoramica della Normativa Italiana

Il settore dell’imballaggio svolge un ruolo cruciale nella protezione e nella distribuzione dei prodotti. In Italia, la normativa definisce tre categorie principali di imballaggi in base alla loro funzione:

1. Imballaggio Primario

L’imballaggio primario è a diretto contatto con il prodotto. La sua funzione principale è quella di salvaguardare il contenuto da contaminazioni, danni fisici e deterioramento durante la manipolazione e lo stoccaggio. Esempi tipici di imballaggi primari includono bottiglie, lattine, barattoli e sacchetti.

2. Imballaggio Secondario

L’imballaggio secondario raggruppa più unità di imballaggio primario per facilitarne la movimentazione e la distribuzione. Offre protezione aggiuntiva e può essere utilizzato per presentare il prodotto attraverso elementi grafici e informazioni. Tipi comuni di imballaggi secondari includono scatole di cartone, vassoi di plastica e involucri termoretraibili.

3. Imballaggio Terziario

L’imballaggio terziario è progettato per proteggere i prodotti durante il trasporto e la movimentazione su larga scala. Fornisce robustezza strutturale e stabilità, consentendo l’impilamento e la spedizione di grandi quantità di merci. Esempi di imballaggi terziari sono pallet, casse di legno e contenitori marittimi.

La distinzione tra imballaggi primari, secondari e terziari è fondamentale per garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti lungo tutta la catena di fornitura. La normativa italiana stabilisce requisiti specifici per ciascuna categoria di imballaggio in termini di materiali, progettazione e marcatura, contribuendo a salvaguardare la salute dei consumatori e l’integrità dei beni.