Quando mettere olio al mosto?

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Lolio enologico si aggiunge al mosto solo al riempimento finale in contenitori di acciaio o vetro resina. Migliora stabilità, chiarezza e longevità del vino, derivando da fonti naturali come semi duva o olive.
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Quando aggiungere l’olio al mosto: una guida alla gestione dell’ossigeno per vini migliori

L’aggiunta di olio al mosto è una tecnica enologica utilizzata per migliorare la stabilità, la chiarezza e la longevità del vino. L’olio, solitamente derivato da fonti naturali come i semi d’uva o le olive, agisce come barriera protettiva contro l’ossigeno, evitando l’ossidazione e preservando la freschezza del vino.

Il momento giusto per aggiungere l’olio

Il momento ottimale per aggiungere l’olio al mosto dipende dal tipo di contenitore utilizzato per l’invecchiamento. Per i contenitori in acciaio o vetro-resina, che consentono una certa permeabilità all’ossigeno, l’olio dovrebbe essere aggiunto solo al riempimento finale. Ciò garantisce che l’olio copra completamente la superficie del vino e fornisca una protezione duratura contro l’ossidazione.

Benefici dell’aggiunta di olio al mosto

L’aggiunta di olio al mosto offre numerosi vantaggi, tra cui:

  • Miglioramento della stabilità: L’olio crea una barriera fisica che impedisce all’ossigeno di penetrare nel vino, riducendo il rischio di deterioramento prematuro.
  • Aumento della chiarezza: L’olio aiuta a stabilizzare le particelle in sospensione nel vino, migliorandone la limpidezza e l’aspetto.
  • Prolungamento della longevità: Proteggendo il vino dall’ossidazione, l’olio ne estende la durata e ne preserva le qualità fresche e fruttate.

Fonti naturali di olio

L’olio utilizzato per l’aggiunta al mosto proviene solitamente da fonti naturali, come:

  • Semi d’uva: L’olio di semi d’uva è un olio leggero e neutro che non altera il gusto o l’aroma del vino. È ampiamente utilizzato nell’industria vinicola.
  • Olive: L’olio d’oliva, noto per le sue proprietà antiossidanti, può essere utilizzato anche per aggiungere olio al mosto. Tuttavia, il suo aroma e gusto caratteristici potrebbero influenzare le caratteristiche organolettiche del vino.

Considerazioni

Sebbene l’aggiunta di olio al mosto offra numerosi vantaggi, è importante considerare quanto segue:

  • Dosaggio: La quantità di olio da aggiungere dipende dal tipo di vino e dai contenitori utilizzati. È consigliabile consultare un enologo per determinare il dosaggio ottimale.
  • Impatto sensoriale: L’olio può avere un leggero impatto sensoriale sul vino, ma nella maggior parte dei casi è impercettibile. Tuttavia, è importante scegliere un olio neutro se si desidera mantenere l’integrità del profilo aromatico del vino.
  • Legalità: Le normative sull’aggiunta di olio al mosto variano a seconda del Paese e della regione. È importante verificare le leggi e i regolamenti locali prima di procedere.

In conclusione, l’aggiunta di olio al mosto è una tecnica enologica efficace che può migliorare la stabilità, la chiarezza e la longevità del vino. Comprendendo il momento giusto per aggiungere l’olio e le fonti naturali disponibili, i produttori di vino possono utilizzare questa tecnica per produrre vini di alta qualità e dal gusto duraturo.