Quante mandorle al giorno per abbassare la glicemia?

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Due studi recenti suggeriscono che consumare piccole quantità di mandorle (circa 20 g) prima dei pasti principali può contribuire a controllare i livelli di glucosio nel sangue.

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Mandorle e glicemia: un piccolo frutto con un grande impatto?

La ricerca scientifica continua a svelare i benefici di una sana alimentazione per la gestione di diverse patologie, tra cui il diabete. Tra i cibi che stanno attirando sempre maggiore attenzione per il loro potenziale ruolo nel controllo glicemico, spiccano le mandorle. Due recenti studi, seppur necessitanti di ulteriori ricerche per confermare definitivamente i risultati su larga scala, suggeriscono che l’assunzione di una porzione moderata di mandorle prima dei pasti principali potrebbe contribuire a regolare i livelli di glucosio nel sangue.

Ma quanto è “moderata”? Gli studi indicano che circa 20 grammi di mandorle, corrispondenti a circa 23-25 mandorle intere (il numero varia leggermente in base alle dimensioni), sembrano essere la quantità ideale. Questa porzione, consumata prima di colazione, pranzo o cena, sembrerebbe esercitare un effetto benefico sulla risposta glicemica post-prandiale. L’effetto non è da intendersi come una cura miracolosa, bensì come un contributo positivo all’interno di un più ampio regime alimentare sano ed equilibrato, possibilmente coadiuvato da regolare attività fisica.

Il meccanismo d’azione non è ancora completamente chiarito, ma si ipotizza che la presenza di fibre, proteine e grassi sani nelle mandorle contribuisca a rallentare l’assorbimento di glucosio nell’intestino. Le fibre, in particolare, aumentano il volume del bolo alimentare, prolungando la digestione e creando un rilascio più graduale di glucosio nel sangue, evitando i picchi glicemici che caratterizzano spesso il diabete di tipo 2. Inoltre, le proteine e i grassi “buoni” contribuiscono al senso di sazietà, aiutando a moderare l’apporto calorico complessivo e a prevenire spuntini non programmati che potrebbero alterare ulteriormente la glicemia.

È importante sottolineare che questi studi sono preliminari e necessitano di ulteriori conferme attraverso ricerche più ampie e rigorose. Inoltre, l’effetto delle mandorle sulla glicemia può variare da persona a persona, a seconda di fattori individuali come età, stile di vita, condizioni di salute preesistenti e tipo di regime alimentare seguito. Pertanto, prima di apportare modifiche significative alla propria dieta, soprattutto se si soffre di diabete o di altre patologie metaboliche, è fondamentale consultare un medico o un dietologo. Questi professionisti potranno valutare la situazione individuale e fornire consigli personalizzati, considerando anche l’assunzione di farmaci e altre terapie in corso.

In conclusione, le mandorle potrebbero rappresentare un alleato prezioso nella gestione della glicemia, ma solo come parte di un approccio olistico e responsabile alla salute. Non si tratta di una soluzione magica, ma di un piccolo contributo che, inserito in un contesto più ampio di scelte alimentari consapevoli e stili di vita sani, potrebbe fornire benefici significativi per il controllo del glucosio nel sangue.