Quanto tempo possono stare le feci in frigo?

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Il campione fecale, raccolto in provetta e inserito nella bustina fornita, va conservato in frigorifero (2-10°C) per un massimo di 72 ore. È fondamentale consegnare il campione il prima possibile.

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Quanto tempo possono le feci “abitare” in frigorifero? Una guida pratica alla conservazione del campione fecale.

A tutti, prima o poi, capita di dover fornire un campione fecale per analisi mediche. Che si tratti di un controllo di routine, di una ricerca specifica di parassiti o di una valutazione della flora intestinale, la corretta raccolta e conservazione del campione sono cruciali per ottenere risultati affidabili e accurati. Una domanda sorge spontanea, soprattutto se non si ha la possibilità di consegnare immediatamente il campione al laboratorio: quanto tempo possono le feci “abitare” in frigorifero?

La risposta, seppur semplice, è fondamentale da rispettare: il campione fecale, correttamente raccolto e conservato, può rimanere in frigorifero (a una temperatura tra i 2 e i 10 gradi Celsius) per un massimo di 72 ore. Questo intervallo di tempo è il limite entro il quale la maggior parte degli analiti presenti nelle feci rimane stabile, garantendo la validità dei risultati delle analisi.

Perché questo limite temporale? Le ragioni sono molteplici:

  • Degradazione dei componenti: Col passare del tempo, i batteri presenti nelle feci continuano la loro attività metabolica, alterando la composizione chimica del campione. Questo può influenzare i risultati di test specifici, come la ricerca di sangue occulto o la quantificazione di alcuni enzimi.
  • Crescita batterica: Anche in frigorifero, la crescita batterica non si arresta completamente. La proliferazione incontrollata di determinati batteri può mascherare la presenza di altri o alterare il rapporto tra le diverse specie, compromettendo l’accuratezza delle analisi microbiologiche.
  • Alterazione della morfologia: La forma e la consistenza del campione possono modificarsi nel tempo, rendendo più difficile l’identificazione di eventuali parassiti o cellule anomale al microscopio.

Cosa fare per garantire una corretta conservazione?

Seguire scrupolosamente le istruzioni fornite dal medico o dal laboratorio è il primo passo. In generale, è consigliabile:

  1. Utilizzare il contenitore corretto: Il campione deve essere raccolto nell’apposita provetta sterile fornita dal laboratorio, spesso dotata di un cucchiaino per facilitare il prelievo.
  2. Rispettare la quantità richiesta: Prelevare la quantità di feci indicata nelle istruzioni. Un campione troppo piccolo potrebbe non essere sufficiente per eseguire tutte le analisi necessarie.
  3. Chiudere ermeticamente il contenitore: Assicurarsi che il tappo sia ben avvitato per evitare fuoriuscite e contaminazioni.
  4. Inserire la provetta nell’apposita busta: La bustina fornita serve a proteggere il campione da eventuali sbalzi di temperatura e a contenere eventuali fuoriuscite.
  5. Conservare in frigorifero (2-10°C): Posizionare la busta contenente il campione nel ripiano più fresco del frigorifero, lontano da fonti di calore.
  6. Consegnare il campione il prima possibile: Anche se il campione può essere conservato per un massimo di 72 ore, è sempre preferibile consegnarlo al laboratorio il prima possibile per minimizzare il rischio di alterazioni.

Cosa succede se supero le 72 ore?

Se il campione è stato conservato in frigorifero per più di 72 ore, è importante informare il laboratorio. In alcuni casi, potrebbe essere necessario ripetere l’esame per ottenere risultati affidabili. Non cercare di “nascondere” la situazione, poiché rischieresti di ottenere risultati falsati e di compromettere la diagnosi.

In conclusione, la corretta conservazione del campione fecale è un aspetto fondamentale per la validità delle analisi. Rispettare il limite temporale di 72 ore e seguire le istruzioni fornite dal medico o dal laboratorio sono i passi essenziali per garantire un risultato accurato e affidabile. Ricorda, la prevenzione è la migliore cura, e un campione ben conservato contribuisce a una diagnosi precisa e tempestiva.