Quanto tempo prima si possono raccogliere le feci per le analisi?

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Il campione di feci deve essere consegnato entro le ore 12:00. Prima della raccolta, il paziente non deve assumere le seguenti sostanze: solfato di bario, oli minerali, antidiarroici non assorbibili, antimalarici o tetracicline.

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La raccolta delle feci per le analisi: tempi e precauzioni cruciali

L’analisi delle feci è un esame diagnostico fondamentale per indagare diverse condizioni del tratto gastrointestinale, dalle infezioni parassitarie alle patologie infiammatorie. Affinché i risultati siano attendibili, è essenziale seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal laboratorio o dal medico curante, in particolare per quanto riguarda i tempi di raccolta e le eventuali restrizioni nell’assunzione di farmaci o altre sostanze.

Un aspetto critico è la tempestività della consegna del campione. Generalmente, il campione di feci deve pervenire al laboratorio entro le ore 12:00 del giorno stesso della raccolta, o secondo le specifiche istruzioni fornite. Questo limite temporale è fondamentale per preservare l’integrità del campione ed evitare alterazioni che potrebbero compromettere l’accuratezza dell’analisi, soprattutto per quanto riguarda la ricerca di parassiti o batteri. Un ritardo nella consegna può rendere il campione inutilizzabile, costringendo il paziente a ripetere la procedura.

Prima di procedere alla raccolta, è altrettanto importante osservare alcune precauzioni farmacologiche e alimentari. L’assunzione di determinate sostanze può infatti interferire con l’esame, mascherando la presenza di eventuali patogeni o alterando la composizione del microbiota intestinale. In particolare, è necessario evitare l’assunzione di:

  • Solfato di bario: utilizzato come mezzo di contrasto nelle radiografie del tratto digestivo, può persistere nelle feci per diversi giorni, rendendo difficile l’interpretazione dei risultati.
  • Oli minerali: possono alterare la consistenza delle feci e interferire con la ricerca di parassiti.
  • Antidiarroici non assorbibili: come il caolino e la pectina, possono mascherare la presenza di agenti infettivi.
  • Antimalarici: alcuni farmaci antimalarici possono influenzare la flora batterica intestinale e alterare i risultati dell’esame.
  • Tetracicline: questa classe di antibiotici può modificare la composizione del microbiota intestinale, rendendo difficile l’interpretazione dell’esame colturale.

È fondamentale comunicare al medico o al personale del laboratorio l’assunzione di qualsiasi farmaco, anche se non presente nell’elenco sopra riportato. Saranno loro a valutare l’eventuale impatto sulla validità dell’esame e a fornire indicazioni specifiche.

Infine, per garantire la corretta esecuzione dell’analisi, è consigliabile seguire attentamente le istruzioni fornite dal laboratorio riguardo al tipo di contenitore da utilizzare e alla quantità di feci da raccogliere. Un’adeguata preparazione e la scrupolosa osservanza delle procedure contribuiranno a ottenere risultati affidabili e a facilitare la diagnosi di eventuali patologie.