Come si chiama chi mangia la notte?
La Night Eating Syndrome è un disturbo alimentare caratterizzato da abbuffate notturne, spesso associate a quantità di cibo più piccole rispetto a quelle osservate nel binge-eating disorder. Diversamente da questultimo, non si riscontra una preoccupazione eccessiva per il peso o la forma del corpo.
La Notte ruba l’Appetito: Svelando i Misteri della Sindrome da Alimentazione Notturna
Chi mangia di notte? La risposta semplice è: molti di noi, in qualche misura. Spuntini serali, un dolcino prima di dormire, persino una cena abbondante a tarda ora… sono comportamenti comuni. Ma quando queste abitudini oltrepassano la semplice indulgenza occasionale e si trasformano in un ciclo compulsivo, possiamo parlare di Sindrome da Alimentazione Notturna (SAN), un disturbo alimentare subdolo e spesso sottodiagnosticato.
A differenza del più conosciuto Binge Eating Disorder (BED), la SAN non è caratterizzata da episodi di abbuffate eccessive seguite da sensi di colpa o vergogna intensi. Le quantità di cibo consumate durante gli episodi notturni, pur potendo essere significative, sono generalmente inferiori a quelle tipiche del BED. E qui si cela una delle principali differenze: nel BED, la preoccupazione per il peso e l’immagine corporea gioca un ruolo centrale, mentre nella SAN questo aspetto è meno preponderante, se non del tutto assente.
La persona affetta da SAN, dunque, non è necessariamente ossessionata dalla propria forma fisica. Piuttosto, il suo problema risiede in un’alterazione del ritmo circadiano che sposta l’appetito nelle ore notturne. Questo squilibrio può essere legato a fattori diversi, tra cui:
- Disturbi del sonno: L’insonnia, l’apnea notturna o altri problemi del sonno possono influenzare la regolazione dell’appetito, portando a un aumento della fame serale.
- Fattori psicologici: Stress, ansia, depressione e altri disturbi emotivi possono trovare sfogo nel consumo compulsivo di cibo, in particolare durante la notte, quando le difese sono più basse.
- Squilibri ormonali: Alterazioni nella produzione di melatonina, leptina e grelina, ormoni che regolano il sonno e l’appetito, possono contribuire allo sviluppo della SAN.
- Farmaci: Alcuni farmaci possono avere come effetto collaterale un aumento dell’appetito notturno.
Le conseguenze della SAN possono essere significative, andando oltre il semplice aumento di peso. Si possono verificare problemi metabolici, disturbi del sonno cronici, affaticamento diurno e un generale peggioramento della qualità della vita.
La diagnosi di SAN richiede una valutazione approfondita da parte di uno specialista, che terrà conto sia degli aspetti comportamentali che di quelli fisici e psicologici. Il trattamento, generalmente multidisciplinare, può includere:
- Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): per identificare e modificare i pensieri e i comportamenti che contribuiscono al disturbo.
- Educazione nutrizionale: per imparare a gestire l’alimentazione in modo sano ed equilibrato.
- Terapia del sonno: per migliorare la qualità del riposo notturno.
- Consulenza medica e farmacologica: per trattare eventuali problemi di base, come i disturbi del sonno o i problemi psicologici.
In conclusione, la SAN non è semplicemente una questione di “mangiare di notte”. È un disturbo complesso che necessita di un approccio terapeutico adeguato. Riconoscere i suoi sintomi e cercare aiuto professionale è il primo passo verso il recupero di un rapporto sano con il cibo e con il proprio corpo.
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