Qual è la paga oraria di un Lavapiatti?

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Lo stipendio orario di un lavapiatti varia notevolmente, oscillando tra i 7 e gli 11 euro lora, a seconda del luogo di lavoro e della qualifica. Con un contratto collettivo nazionale del settore turistico, la retribuzione mensile minima si situa tra gli 850 e i 900 euro.
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Dietro le quinte del pulito: quanto guadagna un lavapiatti in Italia?

Spesso invisibili, ma fondamentali per il funzionamento di ristoranti, bar e mense, i lavapiatti sono il motore silenzioso che garantisce l’igiene e la fluidità del servizio. Ma quanto viene riconosciuto economicamente questo ruolo cruciale? La risposta, purtroppo, non è univoca e oscilla in un range piuttosto ampio, influenzato da diverse variabili.

Se si considera la paga oraria, un lavapiatti può guadagnare tra i 7 e gli 11 euro lordi all’ora. Questa forbice, apparentemente generica, riflette la complessità del mercato del lavoro in questo settore. L’esperienza, la tipologia di locale (un ristorante stellato difficilmente pagherà come una piccola trattoria), la zona geografica (le grandi città offrono generalmente retribuzioni più alte) e la stagionalità (nelle località turistiche la domanda, e quindi la paga, può aumentare durante l’alta stagione) sono tutti fattori che incidono sulla retribuzione finale.

Oltre alla paga oraria, è fondamentale considerare il tipo di contratto. Un contratto a tempo indeterminato, con un CCNL Turismo applicato, offre maggiori tutele e una retribuzione mensile che, per un lavapiatti, si aggira, secondo le stime, tra gli 850 e i 900 euro lordi al mese. Questa cifra, tuttavia, rappresenta un minimo contrattuale e può essere superata in presenza di scatti di anzianità, mansioni aggiuntive o accordi specifici.

Purtroppo, la realtà del settore della ristorazione è spesso caratterizzata da contratti a tempo determinato, part-time o, peggio ancora, irregolari, che comprimono ulteriormente le retribuzioni e offrono minori garanzie ai lavoratori. In questi casi, la paga oraria può scendere anche al di sotto dei minimi contrattuali, alimentando un fenomeno di sfruttamento che va contrastato.

È importante, quindi, che chi aspira a lavorare come lavapiatti si informi accuratamente sulle condizioni contrattuali offerte, confrontando le diverse proposte e pretendendo il rispetto dei propri diritti. Allo stesso tempo, i consumatori possono contribuire a un mercato del lavoro più equo, scegliendo locali che garantiscono condizioni di lavoro dignitose ai propri dipendenti, compresi quelli che operano “dietro le quinte”. Solo attraverso una maggiore consapevolezza da entrambe le parti si potrà garantire una retribuzione più giusta e trasparente per una figura professionale essenziale come quella del lavapiatti.