Quali sono i due plurali di frutta?

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Frutto ha il plurale frutti, indicando singoli frutti. Frutta, termine collettivo, ha il plurale frutte, meno comune e usato per indicare diverse varietà o quantità di frutta. La scelta dipende dal contesto, precisando se si intende un insieme generico o singoli elementi.

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Il singolare e i tanti plurali di “frutta”: un’esplorazione lessicale

La lingua italiana, ricca di sfumature e complessità, ci regala spesso spunti di riflessione anche nelle parole più comuni. Prendiamo ad esempio il termine “frutta”: a prima vista, un semplice sostantivo, ma capace di celare una sottile ambiguità grammaticale. Infatti, mentre la maggior parte di noi usa senza esitazione il plurale “frutti” per indicare singoli pezzi di frutta, esiste un secondo plurale, meno noto ma altrettanto corretto: “frutte”.

La distinzione, apparentemente sottile, si basa su una fondamentale differenza semantica. “Frutti” si riferisce inequivocabilmente a una pluralità di singoli frutti, considerati come elementi distinti. Immaginate una ciotola colma di mele, pere e banane: potremmo dire “Ci sono diversi frutti in quella ciotola”. In questo caso, “frutti” evidenzia la molteplicità di singoli elementi, ognuno con la propria identità.

“Frutte”, invece, assume una connotazione più collettiva, indicando una varietà o una quantità di frutta considerata nel suo insieme. Non si focalizza sui singoli pezzi, ma sulla globalità del prodotto, sulla sua diversità o abbondanza. Potremmo dire, ad esempio, “Quest’anno abbiamo avuto un’ottima annata di frutte”, intendendo la ricchezza e la varietà di frutti prodotti, senza specificare singoli tipi o quantità precise. L’utilizzo di “frutte” suggerisce una visione d’insieme, un’apprezzamento della produzione frutticola nel suo complesso.

La scelta tra “frutti” e “frutte” dipende dunque in modo cruciale dal contesto. Mentre “frutti” è di gran lunga più frequente e versatile, “frutte” mantiene una sua dignità lessicale, aggiungendo una sfumatura di significato che arricchisce la nostra capacità espressiva. La sua rarità, peraltro, gli conferisce un certo fascino, rendendolo una scelta stilisticamente interessante in contesti specifici, come descrizioni agrarie o situazioni in cui si vuole enfatizzare la varietà e l’abbondanza della produzione.

In conclusione, la dualità plurale di “frutta” non rappresenta un’anomalia, bensì una testimonianza della ricchezza e della duttilità della nostra lingua. Conoscere ed utilizzare correttamente entrambe le forme, “frutti” e “frutte”, permette di affinare la precisione e la sfumatura del nostro linguaggio, esprimendo con maggior efficacia le diverse sfaccettature del mondo che ci circonda, a partire dalla semplice, ma affascinante, parola “frutta”.