Quali sono le cause della sonnolenza dopo aver mangiato carboidrati?

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Laumento di insulina e serotonina dopo lassunzione di carboidrati induce sonnolenza. Questo effetto fisiologico, sfruttabile organizzando i pasti con proteine a pranzo e carboidrati a cena, è dovuto alla produzione di melatonina, ormone del sonno.

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Il dolce torpore post-pasto: perché i carboidrati ci fanno sentire assonnati?

Il languore che ci assale dopo un pasto ricco di carboidrati è un’esperienza comune, spesso attribuita a una semplice “stanchezza post-prandiale”. Ma dietro questa sensazione di pesantezza e sonnolenza si cela un intricato meccanismo fisiologico, legato all’azione di specifici ormoni e neurotrasmettitori. Non si tratta semplicemente di pigrizia, ma di una risposta del nostro corpo, in parte prevedibile e, se ben gestita, anche sfruttabile.

Il principale responsabile di questa “sonnolenza carboidratica” è l’insulina. Dopo l’assunzione di cibi ricchi di carboidrati, il pancreas rilascia un’ondata di insulina nel flusso sanguigno. Questa azione, fondamentale per regolare i livelli di glucosio nel sangue, comporta anche una riduzione dei livelli di glucosio circolante. Questo calo, seppur lieve, può influenzare la funzionalità cerebrale, inducendo una sensazione di stanchezza e di rallentamento cognitivo.

Ma l’insulina non è il solo protagonista. L’ingestione di carboidrati stimola anche la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione del sonno e dell’umore. Livelli elevati di serotonina contribuiscono a un senso di rilassamento e di calma, favorendo la sonnolenza, soprattutto se combinati con la lieve ipoglicemia indotta dal picco insulinico.

Infine, un tassello fondamentale di questo puzzle ormonale è la melatonina. Sebbene la sua produzione non sia direttamente correlata all’assunzione di carboidrati, i livelli di serotonina influenzano la sintesi di melatonina. Un aumento di serotonina, causato dai carboidrati, indirettamente promuove una maggiore produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia, intensificando ulteriormente la sensazione di sonnolenza.

Questa conoscenza può essere sfruttata per una migliore gestione del nostro ritmo circadiano. Ad esempio, la distribuzione strategica dei macronutrienti durante la giornata può rivelarsi utile: un pranzo più ricco di proteine, che induce un rilascio di insulina più graduale, potrebbe contrastare la sonnolenza pomeridiana. La cena, invece, potrebbe includere una maggior quantità di carboidrati, sfruttando l’effetto rilassante e sonnifero della serotonina e della melatonina per favorire un sonno ristoratore.

È importante sottolineare che la risposta individuale a questo meccanismo può variare in base a fattori come la quantità e il tipo di carboidrati assunti, la sensibilità individuale all’insulina, e altri aspetti dello stile di vita. Comprendere la relazione tra carboidrati, ormoni e sonnolenza, però, permette una maggiore consapevolezza e un controllo più efficace del proprio benessere, permettendoci di ottimizzare l’assunzione di cibo per migliorare la qualità del nostro sonno e della nostra giornata.