Che livello di inglese si fa alle superiori?

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Il Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER) è uno standard internazionale che descrive le competenze linguistiche in sei livelli: A1, A2, B1, B2, C1 e C2. Diversi esami, come IELTS, TOEFL e Cambridge Exams (KET, PET, FCE, CAE, CPE), certificano questi livelli. In Italia, il livello B2 QCER è spesso richiesto per le prove INVALSI e per la laurea.

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L’Inglese alle Superiori: Un Viaggio Tra Livelli e Aspettative

L’inglese alle superiori rappresenta molto più di una semplice materia scolastica: è una chiave di accesso a un mondo di opportunità, un ponte verso la comunicazione internazionale e uno strumento fondamentale per il futuro accademico e professionale degli studenti. Ma quale livello di competenza linguistica viene effettivamente raggiunto al termine del percorso quinquennale? La risposta, purtroppo, non è univoca e dipende da numerosi fattori, tra cui l’impegno individuale, la qualità dell’insegnamento e le risorse a disposizione delle scuole.

Il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER) fornisce un parametro di riferimento utile per valutare il livello di competenza linguistica. Questo sistema, suddiviso in sei livelli (A1, A2, B1, B2, C1 e C2), definisce con precisione le abilità di comprensione, produzione orale e scritta, e interazione linguistica. Esami internazionali riconosciuti, come l’IELTS, il TOEFL e gli esami Cambridge (KET, PET, FCE, CAE, CPE), certificano il raggiungimento di questi livelli, fornendo una misura oggettiva delle competenze acquisite.

Sebbene non esista un livello ufficiale “standard” di inglese richiesto al termine delle superiori in Italia, l’aspirazione, e spesso l’obiettivo implicito, è quello di raggiungere almeno il livello B1 del QCER. Questo livello consente agli studenti di comprendere le idee principali di testi chiari e comprensibili su argomenti familiari, di interagire con una certa scioltezza in situazioni di vita quotidiana e di produrre testi semplici e coerenti su argomenti conosciuti.

Tuttavia, la realtà è più sfaccettata. Mentre alcune scuole e studenti superano questo traguardo, altri si fermano a livelli inferiori. La preparazione INVALSI, sebbene non richieda esplicitamente il B2, spesso indirettamente spinge verso l’acquisizione di competenze linguistiche di questo livello per affrontare al meglio le prove. Analogamente, l’accesso all’università, pur non prevedendo sempre certificazioni linguistiche, implicitamente necessita di un livello di inglese che consenta di seguire le lezioni e studiare efficacemente, il che colloca spesso l’obiettivo a un livello B2 o superiore.

In conclusione, il livello di inglese raggiunto al termine delle superiori è un’eterogenea realtà scolastica italiana. Mentre il livello B1 rappresenta una meta auspicabile, la sua effettiva acquisizione da parte di tutti gli studenti necessita di un impegno congiunto da parte di istituzioni, docenti e studenti stessi, investendo in una didattica innovativa, in risorse adeguate e in una motivazione costante all’apprendimento di questa lingua fondamentale per il futuro. La strada per la piena padronanza dell’inglese è un percorso continuo, che inizia alle superiori ma idealmente non termina mai.