Cosa presenta un alunno con disabilità intellettiva?

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La disabilità intellettiva comporta deficit nelle funzioni intellettive, che si manifestano in difficoltà di ragionamento, risoluzione di problemi, pianificazione e apprendimento sia delle abilità scolastiche che di quelle quotidiane.

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Oltre le Etichette: Comprendere le Nuance della Disabilità Intellettiva in Ambito Scolastico

La disabilità intellettiva, spesso oggetto di semplificazioni e pregiudizi, è una condizione complessa e variegata che si manifesta in modo differente in ogni individuo. Definirla unicamente come un deficit nelle funzioni intellettive, pur essendo parzialmente corretto, rischia di appiattire la ricchezza di sfumature che caratterizzano gli alunni che ne sono affetti. Non si tratta di una “malattia” uniforme, bensì di un ampio spettro di difficoltà che impattano in modo specifico su diverse aree dello sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo.

Un alunno con disabilità intellettiva può presentare, in misura variabile a seconda del grado di gravità e delle specifiche caratteristiche individuali, difficoltà nel ragionamento astratto, nella capacità di problem solving, nella pianificazione delle azioni e nell’apprendimento sia di concetti accademici che di competenze di vita quotidiana (ADL). Queste difficoltà si traducono in pratiche sfide a scuola: potrebbe avere problemi a comprendere istruzioni complesse, a memorizzare informazioni, a generalizzare concetti appresi in contesti diversi, a organizzare il proprio lavoro e a gestire il tempo.

L’apprendimento scolastico risulta spesso più lento e richiede strategie didattiche differenziate e personalizzate. Potrebbe manifestare difficoltà nell’acquisizione della lettura, della scrittura e del calcolo, anche se la sua capacità di apprendimento, in ambiti specifici, potrebbe rivelarsi superiore alle aspettative. È cruciale, quindi, evitare generalizzazioni e prestare attenzione alle singole potenzialità. Un bambino con difficoltà di lettura potrebbe, ad esempio, dimostrare un’eccellente memoria visiva o una spiccata abilità manuale.

Oltre alle difficoltà cognitive, gli alunni con disabilità intellettiva possono presentare anche deficit nel linguaggio espressivo e recettivo, difficoltà di adattamento sociale, scarsa capacità di autonomia personale e problemi comportamentali. Questi aspetti sono interconnessi e influenzano reciprocamente il percorso di apprendimento e di crescita. Una scarsa capacità di comunicazione, ad esempio, può amplificare le difficoltà di interazione sociale e generare frustrazione, portando a comportamenti inadeguati.

È fondamentale, quindi, un approccio multidisciplinare che coinvolga insegnanti, specialisti (logopedisti, psicologi, terapisti occupazionali), famiglia e l’alunno stesso. L’obiettivo non è soltanto la compensazione delle difficoltà, ma la promozione della massima autonomia e inclusione possibile, valorizzando le risorse individuali e creando un ambiente di apprendimento stimolante e supportivo. Questo implica un’attenta progettazione di percorsi individualizzati, l’utilizzo di strumenti compensativi e tecnologie assistive, e la costante valutazione dei progressi, con l’obiettivo di accompagnare ogni alunno verso il raggiungimento del suo pieno potenziale, al di là delle etichette diagnostiche.