Quali sono i 4 colori primari?

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La teoria dei colori di Hering, basata sullosservazione delle immagini residue, identifica quattro tinte fondamentali, percepite come uniche e non derivate da altre: rosso, giallo, verde e blu. Questi costituiscono la base della sua concezione del colore.

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I Quattro Colori Fondamentali secondo Hering: una Prospettiva Differente

Spesso si sente parlare dei tre colori primari, rosso, giallo e blu, o, in ambito digitale, rosso, verde e blu (RGB). Meno conosciuta, ma altrettanto affascinante, è la teoria dei quattro colori fondamentali elaborata da Ewald Hering alla fine del XIX secolo. Questa teoria, a differenza di altri modelli basati sulla miscelazione dei pigmenti o della luce, si fonda sull’osservazione di un fenomeno visivo particolare: le immagini residue.

Hering notò che, fissando intensamente un colore per un certo periodo, e poi spostando lo sguardo su una superficie neutra, si percepisce un’immagine “fantasma” del colore complementare. Ad esempio, dopo aver fissato un quadrato rosso, l’immagine residua apparirà verde. Questo fenomeno lo portò a ipotizzare l’esistenza di coppie di colori antagonisti, ovvero rosso-verde e giallo-blu, che agiscono come opposti all’interno del sistema visivo.

A queste due coppie, Hering aggiunse una terza dimensione: la luminosità, rappresentata dalla coppia bianco-nero. Da qui derivano i quattro colori fondamentali della sua teoria: rosso, giallo, verde e blu, percepiti come tinte uniche, non ottenibili dalla combinazione di altri colori. Il bianco e il nero, pur essendo fondamentali per la percezione della luminosità, non vengono considerati colori in senso stretto in questo modello.

La teoria di Hering offre una prospettiva diversa rispetto ai modelli tricromatici, concentrandosi sui processi opponenti che avvengono a livello neurale. Mentre i modelli tricromatici spiegano bene la miscelazione dei colori a livello fisico (pigmenti o luce), la teoria di Hering si avvicina maggiormente alla percezione soggettiva del colore, spiegando fenomeni come le immagini residue e il contrasto simultaneo.

È importante sottolineare che la teoria di Hering non contraddice completamente i modelli tricromatici. Anzi, le due teorie si completano a vicenda: i modelli tricromatici descrivono i meccanismi di ricezione del colore a livello retinico (coni sensibili a rosso, verde e blu), mentre la teoria di Hering spiega l’elaborazione successiva di queste informazioni a livello del sistema nervoso centrale.

In conclusione, i quattro colori fondamentali di Hering – rosso, giallo, verde e blu – rappresentano un approccio innovativo e complementare alla comprensione della percezione del colore, offrendo spunti di riflessione che vanno oltre la semplice miscelazione dei pigmenti o della luce. Un concetto che, seppur meno noto al grande pubblico, merita di essere approfondito per la sua rilevanza nella storia e nella scienza del colore.