Chi ha speso di più calciomercato Serie A?

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Il Torino ha effettuato lacquisto più oneroso della Serie A, investendo 35 milioni di euro per Alessandro Buongiorno. Questa cifra rappresenta la spesa maggiore registrata nel calciomercato estivo del campionato italiano.
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Il paradosso Buongiorno: l’acquisto più caro di una Serie A low cost

Alessandro Buongiorno, 35 milioni di euro. Una cifra che risuona strana in un calciomercato di Serie A timido, fatto più di prestiti e parametri zero che di grandi investimenti. Eppure, il difensore granata, prodotto del vivaio, rappresenta l’acquisto più oneroso dell’estate italiana. Un paradosso che fotografa perfettamente l’attuale situazione del nostro campionato.

Mentre la Premier League infiamma il mercato con cifre da capogiro, la Serie A si muove con i piedi di piombo. Le big italiane, alle prese con bilanci da risanare e strategie di contenimento dei costi, hanno preferito puntare su operazioni a basso costo, privilegiando i prestiti con diritto di riscatto o gli svincolati di lusso. In questo contesto, l’investimento del Torino su Buongiorno spicca come un’anomalia, un’eccezione che conferma la regola.

Ma come si spiega questa spesa apparentemente fuori mercato? La risposta va ricercata nella strategia del Torino, che ha deciso di blindare il suo giovane talento, considerato un pilastro della squadra e un potenziale crack del futuro. Di fronte all’interesse di diversi club, Cairo ha preferito anticipare la concorrenza e assicurarsi il difensore a lungo termine, investendo una cifra importante che rappresenta una vera e propria dichiarazione di intenti.

L’acquisto di Buongiorno, pur essendo il più caro della Serie A, non è paragonabile agli investimenti milionari dei top club europei. Anzi, mette in evidenza la difficoltà del campionato italiano a competere a livello internazionale sul mercato. La cifra spesa dal Torino, che in altri contesti potrebbe essere considerata “normale” per un giovane di prospettiva, in Italia assume i contorni di un’operazione straordinaria.

Questo paradosso, l’acquisto più caro in un mercato low cost, ci racconta molto dello stato di salute della Serie A. Un campionato che fatica a tenere il passo delle altre grandi leghe europee, costretto a fare di necessità virtù e a cercare talenti in casa propria. L’investimento su Buongiorno, in questo senso, può essere interpretato come un segnale positivo: la scommessa del Torino sul proprio vivaio rappresenta un modello da seguire per un calcio italiano che deve riscoprire la capacità di valorizzare i giovani talenti. Resta da vedere se questa strategia porterà i suoi frutti, sia per il Torino che per l’intero movimento calcistico italiano.