Quanto ci costa la nazionale di calcio?

3 visite

Il sistema calcistico italiano spende 3,7 miliardi di euro allanno. La FIGC, con 149,5 milioni di euro, rappresenta il 4% delle spese totali, mentre le leghe contribuiscono con il 2% (72,2 milioni). I settori dilettantistici e giovanili assorbono il 21% delle spese, pari a quasi 920 milioni di euro.

Commenti 0 mi piace

Il Caro Calcio: Un’analisi del costo del sistema calcistico italiano

Il calcio italiano è un colosso economico, un settore che genera passioni, ricchezze e, allo stesso tempo, ingenti spese. Spesso si discute dell’impatto economico delle singole squadre, dei mega-ingaggi dei giocatori e degli investimenti negli stadi. Ma qual è il costo complessivo del sistema calcistico nazionale? La cifra, come emerge da recenti analisi, è impressionante: 3,7 miliardi di euro all’anno. Un dato che impone una riflessione sul rapporto tra investimenti, rendimento e sostenibilità di un settore che rappresenta un vero e proprio pilastro dell’identità nazionale.

Analizzando la distribuzione di queste risorse, emerge un quadro articolato e complesso. La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), pur essendo l’organo di governo del calcio italiano, incide relativamente poco sul totale delle spese. Con 149,5 milioni di euro, rappresenta infatti solo il 4% del budget complessivo. Questo dato evidenzia come la maggior parte delle risorse siano destinate ad altri settori, sottolineando l’importanza di un ecosistema calcistico che va ben oltre la gestione della Nazionale maggiore.

Le leghe professionistiche, con i loro 72,2 milioni di euro (circa il 2% del totale), appaiono anch’esse sorprendentemente contenute rispetto all’immagine spesso percepita di un mondo sportivo votato all’eccesso. Tuttavia, questa cifra non deve trarre in inganno: essa riguarda esclusivamente i costi di gestione delle leghe stesse, e non include le spese delle singole società, che rappresentano invece la parte preponderante dell’enorme spesa totale.

La quota più consistente, quasi un quinto del budget complessivo (21%, pari a circa 920 milioni di euro), è destinata ai settori dilettantistici e giovanili. Questo dato, seppure significativo, solleva interrogativi cruciali sulla reale efficacia degli investimenti e sulla loro capacità di generare un ritorno a lungo termine in termini di crescita del movimento calcistico nel suo complesso. Occorre infatti interrogarsi sulla trasparenza e sull’efficienza della gestione di queste risorse, assicurando che contribuiscano concretamente a formare nuovi talenti e a diffondere la pratica del calcio a livello amatoriale.

In conclusione, i 3,7 miliardi di euro spesi annualmente nel sistema calcistico italiano rappresentano un’imponente cifra che necessita di un’analisi attenta e approfondita. Analizzare la distribuzione delle risorse, valutare l’efficacia degli investimenti e promuovere una maggiore trasparenza sono azioni fondamentali per garantire la sostenibilità e la crescita di un settore che, pur con le sue contraddizioni, rappresenta un importante patrimonio culturale ed economico per il nostro Paese. Solo attraverso un’attenta gestione delle risorse e una visione strategica a lungo termine sarà possibile garantire il futuro del calcio italiano, a tutti i livelli.