Quanto costa realmente un kWh tutto compreso?

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Con una tariffa bioraria, il prezzo dellenergia varia a seconda della fascia oraria. In F1 (diurna) si attesta a circa 0,13 €/kWh, mentre in F2 (serale) e F3 (notturna e festiva) scende a circa 0,12 €/kWh, considerando tutte le componenti di costo.

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Il vero costo del kWh: oltre il prezzo del display

Spesso ci troviamo a confrontare le offerte luce solo osservando il prezzo del kWh pubblicizzato. Ma quanto è davvero accurato questo dato? La realtà è ben più sfaccettata, e comprendere il “costo reale” dell’energia elettrica richiede un’analisi che vada oltre la semplice cifra a display. Ignorare le componenti nascoste può portare a scelte energetiche errate e a bollette più salate del previsto.

Prendiamo ad esempio una tariffa bioraria, un’opzione sempre più diffusa. La pubblicità potrebbe evidenziare un prezzo di 0,12 €/kWh, ma questa informazione è parziale, se non fuorviante. Infatti, questo valore medio nasconde una differenza sostanziale tra le fasce orarie. Considerando una situazione reale, in una tariffa bioraria ben strutturata, potremmo trovare un costo di circa 0,13 €/kWh nella fascia F1 (diurna), corrispondente alle ore di maggiore consumo, e di circa 0,12 €/kWh nelle fasce F2 (serale) e F3 (notturna e festiva). Questi valori, pur restando indicativi e variabili in base al fornitore e alle condizioni contrattuali, includono già le principali componenti: l’energia, gli oneri di sistema, gli oneri per il servizio di maggior tutela e le imposte.

È fondamentale sottolineare che questa apparente piccola differenza di un centesimo tra le fasce orarie può tradursi in un risparmio consistente nel lungo termine. Chi riesce a concentrare i propri consumi nelle fasce F2 e F3, ad esempio programmando lavaggi, ricariche di veicoli elettrici o il funzionamento di elettrodomestici meno urgenti, può ottenere una riduzione significativa sulla bolletta.

Ma il “vero costo” va oltre il solo prezzo per kWh. Bisogna considerare anche:

  • Il costo fisso: Una componente fissa, indipendente dal consumo, che copre i costi di gestione del contratto e del contatore. Questo valore è spesso trascurato nei confronti superficiali, ma può incidere in modo rilevante, soprattutto per chi consuma poco.
  • Le offerte promozionali: Molte offerte propongono sconti iniziali o bonus, che devono essere valutati attentamente per comprendere il costo effettivo nel lungo periodo. Un prezzo basso iniziale potrebbe nascondere un aumento successivo.
  • Il tipo di contatore: Un contatore intelligente (smart meter) può permettere un monitoraggio più preciso dei consumi e una migliore gestione delle fasce orarie, ottimizzando la spesa.

In conclusione, il prezzo del kWh non è il solo parametro da considerare per scegliere la tariffa più conveniente. È necessario analizzare l’offerta nel suo complesso, considerando le fasce orarie, il costo fisso, le eventuali promozioni e il tipo di contatore, per poter effettivamente capire quanto costa realmente l’energia elettrica e fare una scelta consapevole e economicamente vantaggiosa. Solo così potremo evitare sorprese inaspettate sulla bolletta.