Che gusto ha il Petrus?

L’enigmatico amaro Petrus: un viaggio sensoriale tra fiori appassiti e radici amare

Petrus non è semplicemente un amaro, è un’esperienza. Un viaggio sensoriale che si dipana attraverso strati di sapore complessi e affascinanti, capaci di sorprendere anche i palati più esigenti. Lontano dai classici amari monocromatici, Petrus si presenta con una tavolozza aromatica ricca di sfumature, un dipinto gustativo che si svela lentamente, sorso dopo sorso.

L’attacco è morbido, quasi vellutato, con note floreali che ricordano il profumo delicato di una rosa sfiorita, un’eco di romanticismo che prelude a sensazioni più decise. Subito dopo emerge la ciliegia, non la freschezza acidula del frutto appena colto, ma una versione più matura, quasi confettura, che si fonde armoniosamente con la profondità del cacao. Questa dolcezza iniziale, però, non deve trarre in inganno.

Il cuore di Petrus pulsa con l’amaro deciso e terroso della genziana e del rabarbaro, radici che donano carattere e struttura al liquore. È un amaro nobile, che non aggredisce il palato, ma lo avvolge con una piacevole astringenza, stimolando i sensi e preparandoli alla fase finale.

A completare questo quadro aromatico interviene lo zenzero, con la sua nota piccante e leggermente agrumata. Non si tratta di un’esplosione di sapore, ma di un tocco sapiente, un accento che prolunga la persistenza aromatica e contribuisce a rendere l’amaro morbido ed equilibrato. Lo zenzero, inoltre, pulisce il palato, invitando a un nuovo sorso, a una nuova scoperta.

Petrus è un amaro da meditazione, da assaporare lentamente, magari in compagnia di un buon libro o di una conversazione stimolante. Ideale come digestivo dopo un pasto ricco, si presta anche alla miscelazione, offrendo infinite possibilità di sperimentazione per i bartender più creativi. Un elisir che cattura l’essenza della natura, trasformandola in un’esperienza di gusto indimenticabile.