Chi ha comprato il gruppo Peroni?

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La Peroni, nata a Vigevano nel 1846, ha avuto una storia di passaggi di proprietà: inizialmente indipendente, poi acquisita da Danone (1988), successivamente da SABMiller (2003) e infine dal gruppo Asahi (2016). Oggi è parte del panorama birrario internazionale sotto bandiera giapponese.

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La Peroni: una storia italiana tra birrerie internazionali

La storia della Peroni, sinonimo di birra italiana nel mondo, è un affascinante esempio di come un’azienda con radici profonde nel territorio possa divenire un attore globale, passando attraverso una serie di acquisizioni che hanno plasmato la sua identità e la sua posizione nel mercato. Nata a Vigevano nel 1846, la piccola birreria fondata da Francesco Peroni ha percorso un cammino lungo e complesso, segnato da momenti di crescita, innovazione e cambi di proprietà che ne hanno definito il profilo attuale.

L’iniziale indipendenza, che ha permesso all’azienda di sviluppare una forte identità legata al territorio e alle tradizioni birrarie italiane, è stata interrotta nel 1988 con l’acquisizione da parte del colosso francese Danone. Questa mossa, inaspettata per un’azienda tipicamente legata al settore alimentare, segnò una svolta importante. Sebbene Danone avesse una visione strategica di espansione nel settore delle bevande, la gestione della Peroni all’interno del gruppo francese rimase un capitolo relativamente breve.

Il passaggio successivo, avvenuto nel 2003, vide l’ingresso di SABMiller, un gigante mondiale del settore birrario. Questa acquisizione rappresenta un momento cruciale nella storia dell’azienda, proiettandola definitivamente nell’arena internazionale. Sotto la guida di SABMiller, la Peroni ha potuto accedere a risorse e competenze globali, espandendo la propria presenza sui mercati esteri e rafforzando la sua posizione competitiva. Questo periodo ha probabilmente contribuito significativamente alla definizione del marchio Peroni quale lo conosciamo oggi, valorizzandone l’immagine e investendo in strategie di marketing su larga scala.

Il capitolo più recente, e attualmente in corso, è segnato dall’acquisizione da parte del gruppo Asahi nel 2016. Questo passaggio di proprietà ha portato la Peroni sotto bandiera giapponese, inserendola in un panorama birrario globale sempre più competitivo e dominato da grandi gruppi multinazionali. L’acquisizione da parte di Asahi ha inevitabilmente sollevato interrogativi sulla conservazione dell’identità italiana del marchio, ma anche sulla capacità del gruppo giapponese di integrare l’azienda nel suo portfolio, sfruttando al contempo la sua riconosciuta qualità e il suo forte appeal internazionale.

In conclusione, la storia della Peroni è una testimonianza della complessità e della dinamica del mercato globale, un percorso di crescita e trasformazione segnato da una serie di acquisizioni che ne hanno definito l’attuale identità. Oggi, la Peroni, sebbene sotto la guida di un gruppo giapponese, rimane un simbolo dell’eccellenza birraria italiana, capace di competere con successo sul palcoscenico internazionale. Il futuro, tuttavia, rimane aperto e la capacità di Asahi di bilanciare la globalizzazione con la preservazione delle caratteristiche distintive del marchio italiano sarà determinante per il successo a lungo termine della Peroni.