Chi produce più birra in Italia?

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Il maggior birrificio italiano è Comun Nuovo, in provincia di Bergamo, con una produzione annua di oltre 3 milioni di ettolitri.

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La supremazia brassicola italiana: oltre Comun Nuovo, un panorama in fermento

Comun Nuovo, in provincia di Bergamo, si conferma un gigante della produzione birraria italiana, con una capacità produttiva annua che supera i 3 milioni di ettolitri. Questo dato, impressionante di per sé, merita però di essere contestualizzato all’interno di un panorama brassicolo italiano in costante evoluzione, dove la supremazia, più che legata ad un singolo attore, si distribuisce tra grandi gruppi e una miriade di realtà artigianali in forte ascesa.

Se è vero che lo stabilimento di Comun Nuovo, cuore pulsante di Heineken Italia, detiene il primato in termini di volume, è altrettanto vero che il mercato birrario italiano non è un monolite. Focalizzarsi esclusivamente sulla produzione di un singolo birrificio, seppur imponente, rischierebbe di offuscare la complessità e la ricchezza del settore.

Heineken, infatti, pur dominando la scena con i suoi marchi commerciali più noti, convive con altri grandi gruppi, come AB InBev e Carlsberg, che contribuiscono significativamente al volume complessivo di birra prodotta in Italia. Questi colossi, grazie a strategie di marketing aggressive e una capillare distribuzione, occupano una fetta consistente del mercato nazionale.

Tuttavia, negli ultimi anni, si assiste ad un fenomeno di grande interesse: la proliferazione di microbirrifici artigianali. Spinti dalla passione per la birra di qualità e dalla ricerca di gusti innovativi, questi piccoli produttori, seppur con volumi individuali inferiori, stanno conquistando un pubblico sempre più ampio. La loro forza risiede nella sperimentazione, nell’utilizzo di ingredienti locali e nella cura del processo produttivo, elementi che conferiscono alle loro birre un carattere unico e distintivo.

Pertanto, parlare di “chi produce più birra in Italia” richiede uno sguardo più ampio. Comun Nuovo, con la sua imponente produzione, rappresenta senza dubbio un punto di riferimento, ma la realtà brassicola italiana è un mosaico variegato, composto da grandi industrie e piccole realtà artigianali, ognuna con la sua specificità e il suo contributo al mercato. La sfida per il futuro sarà la convivenza e la crescita sinergica di questi due mondi, a beneficio di un consumatore sempre più attento e informato. La vera supremazia, dunque, non si misura solo in ettolitri, ma anche nella capacità di innovare, sperimentare e offrire un prodotto di qualità, che sappia conquistare il palato e raccontare una storia.