Come si chiama dove si mette il caffè?

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La caffettiera, nota anche come macchina del caffè, è il dispositivo utilizzato per preparare il caffè. Funge anche da recipiente per servire la bevanda.

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Oltre la Caffettiera: Un Viaggio nel Vocabolario del Rito del Caffè

La domanda “Come si chiama dove si mette il caffè?” sembra semplice, ma apre un mondo di possibilità lessicali e culturali legate al rito quotidiano, o quasi, del caffè. Se la risposta più ovvia è “la caffettiera”, un termine ombrello che racchiude una varietà di modelli e utilizzi, scavando più a fondo scopriamo un linguaggio ricco e specifico che riflette la storia e le tradizioni del caffè in Italia.

È vero, la caffettiera è il dispositivo per eccellenza per preparare la bevanda scura e aromatica. Che sia la classica Moka, regina delle cucine italiane, o un modello più moderno a filtro, la sua funzione primaria è quella di estrarre gli aromi dai chicchi macinati, trasformando l’acqua in un elisir di energia e gusto. E sì, spesso funge anche da “recipiente per servire”, almeno per la prima tazzina fumante.

Ma focalizziamoci sul “dove si mette il caffè”. A seconda del tipo di caffettiera, il termine specifico cambia:

  • Il filtro: Se parliamo di una caffettiera americana o di un modello a filtro, il caffè macinato viene inserito nel “filtro”, un contenitore generalmente di carta o metallo che trattiene le particelle solide, permettendo all’acqua di percolare attraverso il caffè.
  • Il serbatoio: Nelle macchine da caffè espresso automatiche, spesso si parla di “serbatoio” per indicare il contenitore dove si inserisce il caffè in grani, che poi verrà macinato al momento.
  • Il braccetto portafiltro: Se ci spostiamo nel mondo dell’espresso professionale o semi-professionale, il caffè macinato viene pressato nel “braccetto portafiltro”, un componente fondamentale della macchina che garantisce una corretta estrazione.
  • Il dosatore: In alcuni modelli, soprattutto quelli a cialde o capsule, esiste un “dosatore” predefinito, un alloggiamento specifico per inserire la dose di caffè già confezionata.

Ma la domanda, a ben vedere, potrebbe anche riferirsi al contenitore del caffè in grani o macinato prima di essere utilizzato. In questo caso, potremmo parlare di:

  • Il barattolo: Il caffè, una volta aperto, viene spesso conservato in un “barattolo” ermetico per preservarne la freschezza e l’aroma.
  • Il macinino: Se si macina il caffè in casa, il “macinino” diventa un luogo dove il caffè, in chicchi, viene trasformato in polvere profumata, pronto per essere utilizzato.

In conclusione, la risposta alla domanda “Come si chiama dove si mette il caffè?” è tutt’altro che univoca. Dipende dal tipo di caffettiera, dalla fase di preparazione e conservazione del caffè. Questa apparente semplicità nasconde un universo di termini specifici che arricchiscono il nostro linguaggio e ci permettono di apprezzare ancora di più il rituale del caffè, un momento di piacere e di convivialità profondamente radicato nella cultura italiana. Che lo chiamiamo filtro, serbatoio, braccetto portafiltro o semplicemente caffettiera, l’importante è che il caffè sia buono e condiviso.