Come si chiamano le brioches?

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La viennoiserie comprende tre delizie mattutine: cornetto, brioche e croissant.

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La Confusione Triangolare: Cornetto, Brioche e Croissant, un’Indagine sulla Nomenclatura

La semplice domanda “Come si chiamano le brioches?” nasconde una complessità sorprendente, un vero e proprio nodo gordiano della gastronomia. Spesso usati come sinonimi, i termini “cornetto”, “brioche” e “croissant” in realtà indicano, seppur con sfumature, tre differenti, seppur affini, prelibatezze della viennoiserie. La confusione, endemica soprattutto nell’Italia peninsulare, necessita di una disamina attenta per svelare le sottili distinzioni che separano queste delizie mattutine.

Iniziamo con il croissant, di origine francese. La sua forma a mezzaluna, ottenuta dalla stratificazione di burro e pasta sfoglia, è inconfondibile. Croccante all’esterno e sofficissimo all’interno, il croissant rappresenta l’apice della tecnica pasticcera francese, un’icona riconosciuta a livello globale. In Italia, il suo nome rimane invariato, sebbene possa essere talvolta impropriamente definito “cornetto”.

Il cornetto, invece, è tipicamente italiano. Sebbene la sua forma a mezzaluna ricordi vagamente il croissant, la sua consistenza è generalmente più morbida e meno sfogliata. La preparazione può variare a seconda delle regioni, con differenze nella quantità di burro, nella lievitazione e negli ingredienti aggiuntivi. La denominazione “cornetto” deriva dalla sua forma che ricorda appunto un piccolo corno.

La brioche, infine, rappresenta il termine più ampio e generico. Si tratta di un impasto a base di uova, burro, zucchero e lievito, che può assumere forme e dimensioni diverse, dalla classica palla alla treccia. La brioche si distingue per la sua ricchezza di burro e la sua consistenza soffice e ariosa. Il termine “brioche” è quindi un termine generico che può includere cornetti e croissant, ma non viceversa. Un croissant, per esempio, non è propriamente una brioche, anche se condivide con essa l’utilizzo di burro e una lavorazione specifica.

La confusione nasce probabilmente da una sovrapposizione di termini e da un’influenza reciproca tra le tradizioni pasticcere italiane e francesi. In molti paesi, il termine “cornetto” è praticamente sconosciuto, mentre la parola “croissant” è universalmente compresa. In Italia, invece, la terminologia è fluida, con un uso intercambiabile dei termini che crea spesso ambiguità.

In conclusione, mentre l’utilizzo intercambiabile di “cornetto”, “brioche” e “croissant” è comune nel linguaggio colloquiale, una comprensione più precisa delle differenze tra questi tre prodotti consente di apprezzarne a pieno le peculiarità, le delicatezze e la storia che li accompagna. La prossima volta che vi troverete di fronte a questa delizia mattutina, potrete scegliere con consapevolezza, sapendo esattamente cosa state gustando.