Come viene chiamato anche il tartufo?
Il Tuber aestivum è noto anche come tartufo nero estivo o scorzone; il Tuber uncinatum come tartufo uncinato; il Tuber brumale come tartufo nero invernale; infine, il Tuber borchii (o Tuber albidum) come tartufo bianchetto o marzolino.
Tartufo: Un Nome, Mille Sfumature
Il tartufo, questo gioiello nascosto della terra, avvolto in un’aura di mistero e prelibatezza, è un ingrediente capace di trasformare un piatto semplice in un’esperienza gastronomica indimenticabile. Ma dietro la parola “tartufo” si cela un universo di varietà, ognuna con le sue peculiarità, il suo profumo unico e, soprattutto, i suoi sinonimi.
Come un diamante grezzo, il tartufo si rivela in diverse forme, ognuna con un nome che ne riflette le caratteristiche. Non basta, quindi, parlare genericamente di “tartufo”, ma è necessario distinguere tra le diverse specie, imparando a riconoscerle anche attraverso i loro soprannomi.
Il Tuber aestivum, ad esempio, non è semplicemente “tartufo estivo”. I suoi estimatori lo conoscono anche come tartufo nero estivo o, con un termine più rustico e familiare, come scorzone. Questo appellativo deriva dalla scorza esterna, ruvida e scura, che lo contraddistingue.
Un altro protagonista del mondo del tartufo è il Tuber uncinatum, spesso chiamato semplicemente tartufo uncinato. Il suo nome descrive la forma irregolare e la superficie ricca di “uncini”, piccole protuberanze che lo rendono facilmente identificabile.
Quando le temperature si fanno più rigide, è il Tuber brumale a farsi largo sulle tavole. Questo tartufo, intenso e aromatico, è noto anche come tartufo nero invernale, sottolineando il periodo di maturazione e raccolta. Il suo profumo, più pungente rispetto al tartufo nero estivo, evoca i boschi umidi e le serate accanto al camino.
Infine, una menzione speciale merita il Tuber borchii, conosciuto anche come Tuber albidum. Questo tartufo, dal profumo penetrante e dall’aspetto più chiaro, è comunemente chiamato tartufo bianchetto o, in un’espressione più affettuosa, marzolino, in riferimento al mese di marzo, periodo in cui raggiunge la sua maturazione ideale.
Conoscere i diversi nomi del tartufo non è solo un esercizio di erudizione gastronomica, ma un modo per apprezzare appieno la sua diversità e le sue infinite sfumature. Ogni appellativo racchiude una storia, un legame con il territorio e un invito a scoprire le caratteristiche uniche di questo prezioso frutto della terra. La prossima volta che vi troverete di fronte a un tartufo, ricordate che dietro quel nome si cela un mondo da esplorare, un viaggio sensoriale che vale la pena intraprendere.
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