Cosa devo fare se mangio un uovo scaduto?

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Uova con data di scadenza superata di poco, se conservate correttamente, possono essere consumate previa cottura completa (es. sode). Oltrepassata la scadenza di un paio di giorni, è preferibile scartarle per evitare rischi di contaminazione da salmonella.

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L’uovo scaduto: un rischio da non sottovalutare

L’uovo, alimento prezioso e versatile, spesso finisce in fondo al frigorifero, dimenticato fino a quando la data di scadenza non ci salta agli occhi. Ma cosa fare se ci troviamo di fronte a un uovo “scaduto”? La risposta non è univoca e dipende da diversi fattori, primo tra tutti la durata della scadenza superata e le condizioni di conservazione.

La data impressa sul guscio non indica un improvviso passaggio da “commestibile” a “tossico”. Rappresenta, infatti, una stima della durata della qualità ottimale del prodotto, ovvero il periodo in cui l’uovo mantiene intatte le sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali. Se la data di scadenza è superata di poco – parliamo di uno o due giorni – e l’uovo è stato conservato correttamente in frigorifero (a temperatura inferiore a 4°C), la possibilità di consumo, dopo accurata cottura, rimane. In questo caso, la cottura completa, come ad esempio la preparazione di uova sode, è fondamentale per eliminare eventuali batteri, tra cui la temibile Salmonella, che potrebbero essersi sviluppati.

È però fondamentale sottolineare che questa tolleranza temporale ha dei limiti ben precisi. Superati i due giorni dalla data di scadenza, il rischio di contaminazione batterica aumenta esponenzialmente. In questo caso, la prudenza impone di scartare l’uovo, indipendentemente da quanto apparentemente fresco possa sembrare. L’odore, il colore del bianco o la consistenza del tuorlo, spesso utilizzati come indicatori di freschezza, non sono garanzie assolute di sicurezza. La Salmonella, infatti, è invisibile ad occhio nudo e può essere presente anche in uova che appaiono perfettamente sane.

Il consumo di uova contaminate da Salmonella può provocare salmonellosi, una patologia che si manifesta con sintomi quali diarrea, vomito, febbre e dolori addominali. Sebbene la maggior parte dei casi sia di lieve entità e si risolva spontaneamente in pochi giorni, nei soggetti più fragili, come bambini, anziani e persone con sistema immunitario compromesso, la salmonellosi può presentare complicazioni più serie, richiedendo cure mediche.

In definitiva, è sempre meglio evitare rischi inutili. Un controllo periodico del frigorifero e una gestione attenta delle scorte alimentari contribuiscono a prevenire sprechi e, soprattutto, a salvaguardare la salute. In caso di dubbio sulla freschezza di un uovo, la scelta più responsabile è sempre quella di eliminarlo, preferendo la sicurezza alla possibilità di una spiacevole intossicazione alimentare.