Cosa si mangia Giovedì Santo a Napoli?

2 visite

La tradizione partenopea del Giovedì Santo include, secondo un aneddoto, una semplice zuppa di cozze, peperoncino e pomodoro, preparata su ordine reale. Che si tratti di fatto storico o leggenda, questo piatto resta un simbolo della cucina napoletana.

Commenti 0 mi piace

Il Giovedì Santo a Napoli: tra leggenda reale e la zuppa di cozze che profuma di mare

Il Giovedì Santo a Napoli non è solo un giorno di raccoglimento e preparazione alla Pasqua, ma anche un’occasione per celebrare i sapori della tradizione culinaria partenopea. E se la tavola napoletana è sempre ricca di prelibatezze, in questo giorno particolare un piatto semplice, ma ricco di storia (o forse leggenda?), si fa protagonista: la zuppa di cozze con peperoncino e pomodoro.

Un aneddoto, tramandato di generazione in generazione, narra che questo piatto povero, nato dalla necessità di sfruttare al meglio gli ingredienti disponibili, sia stato elevato a pietanza regale per volere di un sovrano. La storia, dai contorni sfumati dal tempo, racconta di un re di Napoli, forse Ferdinando IV di Borbone, che, spinto dalla curiosità o forse da un improvviso languorino, chiese ai suoi cuochi di preparargli un piatto semplice e veloce. Gli venne così servita una zuppa di cozze, arricchita dal sapore pungente del peperoncino e dalla dolcezza del pomodoro, ingredienti tipici del territorio. Il re, conquistato dalla genuinità e dal gusto del piatto, lo decretò degna pietanza per la sua tavola, contribuendo così alla sua diffusione tra il popolo.

Che si tratti di realtà storica o di romantica invenzione popolare, la zuppa di cozze del Giovedì Santo è diventata un simbolo della cucina napoletana, un piatto che evoca immagini di mare e di una semplicità che sa conquistare il palato. La sua preparazione, tramandata oralmente nelle cucine delle famiglie napoletane, richiede pochi ingredienti, ma di alta qualità: cozze freschissime, pomodori maturi e succosi, peperoncino piccante e un filo d’olio extravergine d’oliva, a cui si può aggiungere, a seconda delle preferenze, uno spicchio d’aglio e del prezzemolo fresco.

Oggi, la zuppa di cozze del Giovedì Santo non è solo un piatto legato alla tradizione religiosa, ma rappresenta un vero e proprio rito collettivo. Prepararla e condividerla con la famiglia e gli amici è un modo per celebrare le proprie radici e per rivivere, attraverso i sapori, la storia di una città che ha fatto della cucina un’arte. E mentre il profumo del mare invade le strade e le case di Napoli, la leggenda del re e della sua zuppa continua a vivere, testimoniando il legame indissolubile tra la città, la sua storia e la sua cucina.