Cosa succede se si elimina pane e pasta?

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Eliminando pane e pasta, si intraprende una dieta a basso contenuto di carboidrati, come la dieta chetogenica o la dieta low carb. Questa scelta porta a un dimagrimento accelerato, con una perdita di peso stimata tra i 3 e i 5 kg in circa un mese.

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Addio a pane e pasta: cosa succede davvero al nostro corpo?

Eliminare pane e pasta dalla propria alimentazione è una scelta sempre più diffusa, spesso associata alla promessa di un rapido dimagrimento. Ma cosa succede realmente al nostro organismo quando rinunciamo a questi alimenti, pilastri della dieta mediterranea? E quali sono i potenziali benefici e rischi?

Decidere di escludere pane e pasta significa intraprendere un regime alimentare a basso contenuto di carboidrati, come la dieta chetogenica o più genericamente low-carb. La riduzione drastica di questo macronutriente obbliga il corpo a cambiare la sua principale fonte di energia, passando dal glucosio, derivato dai carboidrati, ai corpi chetonici, prodotti dal metabolismo dei grassi. Questo processo, chiamato chetosi, è alla base della perdita di peso iniziale, stimata tra i 3 e i 5 kg in un mese, principalmente dovuta all’eliminazione dei liquidi legati alle riserve di glicogeno.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che la perdita di peso non è l’unico effetto. Eliminare completamente categorie intere di alimenti può portare a carenze nutrizionali, soprattutto di vitamine del gruppo B, fibre e minerali, presenti in cereali integrali e pasta. Un’alimentazione povera di fibre può inoltre causare problemi intestinali come stitichezza e alterazione del microbiota.

Il dimagrimento iniziale, seppur incoraggiante, non garantisce risultati a lungo termine. La sostenibilità di un regime alimentare senza pane e pasta dipende da diversi fattori, tra cui lo stile di vita, le preferenze individuali e la presenza di eventuali patologie. Inoltre, la restrizione calorica eccessiva, spesso associata all’eliminazione dei carboidrati, può portare a stanchezza, irritabilità e difficoltà di concentrazione.

È importante distinguere tra l’eliminazione di pane e pasta raffinati, ricchi di zuccheri semplici e poveri di nutrienti, e la riduzione di quelli integrali, fonte preziosa di fibre e micronutrienti. Un approccio più equilibrato potrebbe prevedere la sostituzione di pane bianco e pasta tradizionale con versioni integrali, consumate con moderazione all’interno di una dieta varia ed equilibrata.

Prima di intraprendere qualsiasi cambiamento drastico nella propria alimentazione, è fondamentale consultare un medico o un dietologo. Un professionista potrà valutare il quadro clinico individuale, individuare eventuali controindicazioni e consigliare un piano alimentare personalizzato che garantisca il giusto apporto di nutrienti, promuovendo la salute e il benessere a lungo termine, senza demonizzare intere categorie di alimenti. La chiave per un dimagrimento sano e sostenibile non risiede nell’eliminazione, ma nella scelta consapevole e nella moderazione.