Dove si appoggiano le posate mentre si mangia?

Il linguaggio silenzioso delle posate: dove appoggiarle durante una pausa?

A tavola, ogni gesto, anche il più piccolo, comunica qualcosa. Mentre gustiamo una pietanza, la posizione delle posate può rivelare molto più della semplice intenzione di fare una pausa. Dimostra attenzione all’etichetta, rispetto per i commensali e una certa padronanza delle buone maniere. Ma dove appoggiare forchetta e coltello durante una breve interruzione del pasto?

La risposta è semplice ed elegante: sul piatto, in posizione diagonale, creando una sorta di “V” rovesciata. Immaginiamo il piatto come un orologio: la forchetta, con i rebbi rivolti verso il basso, andrà posizionata idealmente tra le ore 4 e le ore 8, mentre il coltello, con la lama rivolta verso l’interno del piatto, troverà la sua collocazione tra le ore 8 e le ore 4. Questa disposizione, oltre ad essere esteticamente gradevole, evita che le posate scivolino dal piatto e previene accidentali schizzi di sugo sulla tovaglia.

Questa “pausa a V” segnala al personale di servizio che non abbiamo ancora terminato la portata e che intendiamo riprendere a mangiare a breve. Un gesto piccolo ma significativo, che evita fraintendimenti e dimostra la nostra consapevolezza del galateo a tavola.

È importante sottolineare la differenza con la posizione delle posate a fine pasto: in quel caso, forchetta e coltello vanno posizionati parallelamente tra loro, in verticale o leggermente diagonali, sempre con i rebbi della forchetta rivolti verso l’alto e la lama del coltello rivolta verso la forchetta, indicando così che abbiamo terminato e che il piatto può essere portato via.

Dunque, la prossima volta che farete una pausa tra un boccone e l’altro, ricordate la “pausa a V”: un gesto semplice e raffinato che parla per voi, comunicando silenziosamente la vostra educazione e il vostro apprezzamento per l’arte del convivio.