Perché a Roma la granita si chiama grattachecca?

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A Roma, la granita è chiamata grattachecca perché il ghiaccio, detto checca, viene grattato con uno strumento specifico per ottenere la consistenza tipica di questa bevanda rinfrescante. La parola stessa descrive quindi il processo di preparazione.

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Dalla checca alla grattachecca: un’icona romana dell’estate

Roma, città eterna, è un crogiolo di storia, arte e… delizie culinarie. Tra queste, un posto speciale nel cuore (e nel palato) dei romani lo occupa la grattachecca, un’icona dell’estate capitolina. Ma perché a Roma la granita si chiama così? La risposta, semplice e diretta, risiede nel cuore stesso della sua preparazione.

A differenza delle granite siciliane, ottenute per cristallizzazione, la grattachecca romana nasce da un blocco di ghiaccio solido, la checca, appunto. Questo grande parallelepipedo di ghiaccio, un tempo conservato nelle neviere e oggi prodotto industrialmente, viene “grattato” con una lama metallica fissata su un ceppo di legno. Il gesto sapiente del “grattacheccaro”, con il suo ritmo quasi ipnotico, trasforma la checca in una montagna di finissima neve ghiacciata.

Ed è proprio questo il segreto del nome: gratta-checca, ovvero “grattare la checca”. Un nome onomatopeico che racchiude in sé l’essenza stessa di questa bevanda. Un termine che evoca il suono della lama che incide il ghiaccio, il fruscio della neve che si accumula nel bicchiere e, infine, il refrigerio che si prova al primo assaggio.

Ma la grattachecca non è solo ghiaccio grattato. È un vero e proprio rituale estivo, un’esperienza sensoriale completa. Alla base di neve ghiacciata si aggiungono sciroppi di frutta fresca, dai classici amarena e limone, a gusti più esotici come cocco e mango. E per i più golosi, un tocco di panna montata a coronare il tutto.

La grattachecca è dunque molto più di una semplice bevanda. È un simbolo dell’estate romana, un ricordo d’infanzia per molti, un piacere irrinunciabile per chi cerca refrigerio dalla calura. Un’esperienza che va ben oltre il semplice gusto, un viaggio nel cuore della tradizione romana che si rinnova ad ogni grattata. E nel suono di quella lama che incide il ghiaccio, risuona anche la storia di una città e delle sue semplici, ma indimenticabili, delizie.