Perché la ricotta si chiama così?

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La ricotta prende il nome dal suo particolare processo produttivo: dopo la prima cottura del latte per la produzione del formaggio, il siero residuo viene ri-cotto, da cui il nome, per ottenere questo fresco derivato lattiero-caseario.

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Il Segreto del Nome: Perché la Ricotta si Chiama Proprio Così?

La ricotta, un pilastro della gastronomia italiana, con la sua consistenza soffice e il sapore delicato, è un ingrediente versatile che spazia dai ripieni per pasta fresca ai dolci più golosi. Ma vi siete mai chiesti da dove deriva il suo nome così semplice e, apparentemente, auto-esplicativo?

La risposta risiede proprio nel cuore del suo processo produttivo, un’arte casearia che si tramanda di generazione in generazione. A differenza di molti formaggi che nascono dalla lavorazione diretta del latte, la ricotta è un derivato lattiero-caseario che sfrutta un “sottoprodotto” della produzione del formaggio stesso: il siero.

Immaginate il processo: dopo la prima cottura del latte, necessaria per separare la cagliata e avviare la produzione del formaggio (ad esempio, mozzarella, pecorino, parmigiano), rimane un liquido ricco di proteine e lattosio: il siero. Questo siero, lungi dall’essere uno scarto, rappresenta la materia prima fondamentale per la ricotta.

È qui che entra in gioco la “ri-cottura”, ovvero il processo di riscaldamento del siero ad alte temperature. Questa seconda cottura (da cui deriva il prefisso “ri-“) provoca la coagulazione delle proteine del siero, in particolare l’albumina e la globulina, che formano quei fiocchi bianchi e leggeri che caratterizzano la ricotta.

Dunque, il nome “ricotta” è una perfetta sintesi di questa operazione: il siero viene ri-cotto per ottenere un nuovo prodotto. È un nome che racconta la storia della sua origine umile e ingegnosa, legata al desiderio di non sprecare nulla e di valorizzare ogni parte del processo di trasformazione del latte.

In sintesi, la ricotta non è un formaggio nel senso stretto del termine, ma un latticino ottenuto dalla ri-cottura del siero residuo della produzione del formaggio. Un nome semplice, ma carico di significato, che evoca la tradizione casearia italiana e la sua capacità di trasformare un “residuo” in una prelibatezza apprezzata in tutto il mondo. La prossima volta che assaggerete una ricotta fresca, ricordatevi di questo piccolo segreto nascosto nel suo nome, un omaggio alla sua origine e al processo che la rende unica.