Perché le bottiglie sono da 75 cl?

Il mistero della bottiglia da 75 cl: una questione di logistica e convenzione

Perché le bottiglie di vino, liquori e altri alcolici hanno una capienza standard di 75 cl? La risposta è semplice: una questione di logistica e convenzione.

La scelta della capienza di 75 cl è nata da un’esigenza pratica. Nel passato, le casse da trasporto per le bottiglie di alcolici avevano una capacità di circa 9 litri. Per ottimizzare lo spazio e facilitare il trasporto, si decise di dividere questo volume in 12 bottiglie, ottenendo la capienza di 75 cl. Questa soluzione si rivelò ideale sia per le aziende produttrici, che potevano imballare in modo efficiente i loro prodotti, sia per i venditori, che potevano gestire con facilità i trasporti.

Il sistema di misura anglosassone, prevalente all’epoca, ha contribuito alla diffusione di questa convenzione. Tuttavia, la capienza di 75 cl si è diffusa ben oltre il mondo anglosassone, diventando uno standard globale.

La scelta di questa misura, inizialmente legata a ragioni logistiche, ha poi dato vita a una sorta di “convenzione” che si è perpetuata nel tempo. La familiarità dei consumatori con questa dimensione, la sua praticità per il trasporto e la standardizzazione del mercato hanno contribuito a mantenere lo standard dei 75 cl per le bottiglie di alcolici.

Oggi, la scelta di questa capienza non è legata solo alla logistica, ma anche al valore simbolico che assume. La bottiglia da 75 cl è diventata un’icona del mondo del vino e degli alcolici, un riferimento per la degustazione e la condivisione.

In conclusione, la storia della bottiglia da 75 cl ci insegna come una scelta logistica possa evolversi in un simbolo culturale, perpetuandosi nel tempo grazie alla sua praticità e alla convenzione che la circonda.