Perché merengues?

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I primi passi del calcio madrileno si svilupparono tra il negozio Al Capricho dei fratelli Padrós e la taverna La Taurina, che fungeva da prima sede del club. I giocatori, indossando una divisa bianca come il latte, vennero soprannominati blancos o, più dolcemente, merengues (meringhe), un nomignolo legato allimmacolato colore della loro uniforme.

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Oltre il Bianco: L’Inaspettata Dolcezza del Soprannome “Merengues” del Real Madrid

Il Real Madrid, colosso del calcio mondiale, vanta una storia intrisa di successi e leggenda. Ma la sua identità, oltre ai trofei e ai campioni, risiede anche in dettagli apparentemente insignificanti, come il suo affettuoso soprannome: “Merengues”. Un appellativo che, a prima vista, sembra estraneo al mondo rude e competitivo del pallone, ma che, scavando nella storia del club, rivela una dolcezza inaspettata e un legame profondo con le umili origini del club madrileno.

La nascita del Real Madrid, come quella di molte altre squadre storiche, è legata a un contesto sociale e a un luogo preciso. Tra le mura del negozio “Al Capricho” dei fratelli Padrós e la calda atmosfera della taverna “La Taurina”, che fungeva da prima sede del club, si gettarono le basi di una leggenda. In questo ambiente, tra bottiglie di vino e scambi di battute tra amici e appassionati, nacque una squadra che si distinse, fin dalle prime partite, per l’immacolata bianchezza delle sue divise.

Un bianco candido, simile alla neve fresca o, più poeticamente, alla delicatezza di una meringa. È proprio questa similitudine cromatica che ha dato origine al soprannome “Merengues”, un nomignolo che, a differenza di altri più aggressivi o pretenziosi, evoca un’immagine di purezza e delicatezza. Un contrasto affascinante tra l’apparente fragilità del dolce e la forza bruta che caratterizzava (e caratterizza) il gioco della squadra.

L’utilizzo del termine “Merengues” sottolinea un aspetto fondamentale della storia del Real Madrid: le sue radici umili. Non era un club nato da una potente istituzione, ma da un gruppo di appassionati che, con passione e dedizione, costruirono un’identità forte e riconoscibile, similmente alla precisione e alla delicatezza con cui si prepara una meringa.

Il soprannome, quindi, va oltre la semplice descrizione del colore della divisa. Rappresenta un’eredità, un’immagine simbolica che lega il Real Madrid alle sue origini, ricordando che anche la maestosità di un gigante del calcio nasce da dettagli apparentemente minuti, come la bianca semplicità di una maglia e la dolcezza di un soprannome inaspettato. Un’eredità dolce, come una meringa, ma solida come la storia stessa del club. Un’eredità che, oggi, rappresenta un’icona riconoscibile in tutto il mondo, testimonianza di una storia fatta di passione, dedizione e un pizzico di quella inaspettata dolcezza che si cela dietro il nome “Merengues”.