Qual è il fungo più costoso?

0 visite

Lo Yartsa gunbu, rarissimo fungo himalayano che cresce ad alta quota, è considerato il più costoso al mondo. La sua raccolta è estremamente ardua, il che ne fa lievitare il prezzo: un chilo può costare circa 31.000 euro, superando il valore delloro.

Commenti 0 mi piace

L’oro nero dell’Himalaya: lo Yartsa Gunbu, il fungo più costoso al mondo

L’immaginario collettivo associa spesso il lusso a gemme scintillanti, metalli preziosi o tessuti pregiati. Ma nel cuore dell’Himalaya, tra le vette innevate e i fragili ecosistemi alpini, si cela un tesoro ben più insolito: lo Yartsa Gunbu, un fungo parassita la cui rarità e proprietà medicinali gli conferiscono il titolo di “fungo più costoso al mondo”. Un chilo di questo prezioso fungo può infatti raggiungere la cifra astronomica di circa 31.000 euro, superando di gran lunga il valore dell’oro.

Lo Yartsa Gunbu, il cui nome significa letteralmente “erba estiva, insetto invernale”, è in realtà un ascomicete (Ophiocordyceps sinensis) che cresce parassitando le larve di una specifica falena, sepolte nel terreno ad alta quota. Il fungo, simile ad un’erba sottile e scura, germoglia dal corpo della larva, creando una bizzarra simbiosi tra mondo vegetale e animale. Questa particolare interazione, unita alle condizioni climatiche estreme necessarie per la sua crescita (altezze superiori ai 3.500 metri, temperature rigide e terreni specifici), contribuisce fortemente alla sua scarsità.

La raccolta dello Yartsa Gunbu è un’attività laboriosa e pericolosa, svolta principalmente da popolazioni locali che affrontano condizioni ambientali proibitive per mesi, alla ricerca di questi preziosi esemplari. La stagione di raccolta è breve e limitata, aumentando ulteriormente il valore del prodotto finale. Si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo, in cui esperienza e conoscenza del territorio sono fondamentali per il successo. Le tecniche di raccolta tradizionali, tramandate di generazione in generazione, sono fondamentali per preservare l’ecosistema delicato in cui il fungo prospera, sebbene la crescente domanda stia mettendo sotto pressione la sostenibilità di questa attività.

Il prezzo elevato dello Yartsa Gunbu è giustificato, oltre che dalla sua rarità, anche dalle sue presunte proprietà medicinali, tramandate dalla medicina tradizionale tibetana e cinese. Da secoli, infatti, viene impiegato come tonico energizzante, afrodisiaco e rimedio per diverse patologie, sebbene la validità scientifica di tali affermazioni sia ancora oggetto di dibattito e ricerca. Questa fama, alimentata da leggende e tradizioni, contribuisce a mantenere alta la domanda e, di conseguenza, il prezzo.

Lo Yartsa Gunbu rappresenta quindi molto più di un semplice fungo: è un simbolo della ricchezza naturalistica dell’Himalaya, un elemento chiave dell’economia locale e un esempio tangibile dell’intreccio complesso tra cultura, ambiente ed economia globale. La sua gestione sostenibile è cruciale per preservare sia il prezioso ecosistema himalayano che le comunità che dipendono dalla sua raccolta, evitando che la corsa all’oro nero ne comprometta l’esistenza a lungo termine.