Qual è il prosciutto crudo dolce?

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Il prosciutto di Norcia IGP, dalla caratteristica forma a pera, offre un gusto delicatamente speziato, distinguendosi per la sua minore sapidità rispetto ad altri, come il San Daniele. Il Parma, invece, si contraddistingue per la sua dolcezza.

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Il mistero del prosciutto “dolce”: sfumature di sapore e origini

Il mondo del prosciutto crudo è un universo complesso, ricco di sfumature gustative che spesso sfuggono all’apprezzamento superficiale. Tra le diverse varietà, alcuni presentano un profilo di sapore più “dolce” rispetto ad altri, e questo dettaglio, apparentemente semplice, apre una finestra su delicatezze e complessità della lavorazione. Ma qual è effettivamente il segreto di questo prosciutto dolce?

Non esiste un unico “prosciutto dolce”, ma piuttosto diverse tipologie che si contraddistinguono per una particolare caratteristica: un sapore più delicato e meno salato rispetto a quelli tradizionalmente considerati “intensi”. La chiave risiede in una combinazione di fattori, che spaziano dalla selezione delle materie prime alla specifica stagionatura.

Il caso del prosciutto di Parma, ad esempio, è emblematico. Spesso citato come esempio di eccellenza, spesso viene descritto con aggettivi come “intenso”, “appetitoso”, persino “robustamente saporito”. Eppure, dietro la sua potenza, si cela una sottotraccia di dolcezza. Questa dolcezza non è di natura zuccherina, ma piuttosto una dolcezza armonica, che si manifesta nell’equilibrare i sapori salati con un leggero tocco di aromaticità derivante dall’alimentazione del maiale e dalla stagionatura. La sua delicatezza si scopre in un’analisi più approfondita, nella sua capacità di evolvere, di svelare sfumature diverse a seconda del tempo trascorso, a partire da un’esperienza di prima approccio più “forte”, per arrivare a un gusto sempre più affascinante e raffinato.

Il prosciutto di Norcia IGP, invece, presenta una dolcezza diversa, più legata a una delicatezza data da un’evidente minore salinità. La sua forma a pera, così peculiare, racchiude un’identità gustativa che si esprime in aromi più dolci e speziati, caratteristici della sua particolare stagionatura. Questo contrasto tra il profilo di sapore delicatamente speziato e la minore sapidità lo differenziano nettamente da altri prosciutti, rivelando un universo aromatico unico e complesso.

La dolcezza, quindi, non è un’etichetta facilmente incollata a un prosciutto. E’ una questione di equilibrio, di sfumature che si manifestano nella danza tra sapidità, aromaticità e stagionatura. E’ nell’analisi attenta, nel discernimento delle diverse componenti del sapore, che si scopre la vera essenza di questo prosciutto “dolce”, una testimonianza della maestria artigianale e delle specificità delle diverse tradizioni enogastronomiche. Solo così, la dolcezza di un prosciutto crudo potrà essere pienamente apprezzata, rivelando tutto il suo fascino.