Qual è la differenza tra un cocktail e un drink?

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Un cocktail, termine apparso nel 1806, originariamente indicava una miscela specifica di whiskey, bitter e zucchero. Pur essendo tutti i cocktail dei mixed drink (bevande miscelate), non vale il contrario: esistono mixed drink che non rientrano nella definizione di cocktail.

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Oltre il ghiaccio: la sottile linea tra cocktail e drink

Spesso usati come sinonimi, “cocktail” e “drink” nascondono in realtà una distinzione precisa, un confine sottile che separa una precisa categoria di bevande da un universo più ampio e variegato. Sebbene ogni cocktail sia un drink, non tutti i drink possono fregiarsi del titolo di cocktail. Capire questa differenza significa apprezzare appieno la storia e l’arte della mixology.

L’origine del termine “cocktail” ci riporta al 1806, quando indicava una bevanda ben specifica: un mix di whiskey, bitter e zucchero. Questa ricetta primordiale ha gettato le basi per una tradizione che si è evoluta nel tempo, arricchendosi di ingredienti e tecniche di preparazione sempre più elaborate.

Oggi, per essere definito “cocktail”, un drink deve rispettare determinati canoni, quasi una sorta di disciplinare non scritto. Si tratta di una combinazione armoniosa di sapori, ottenuta miscelando con precisione ingredienti alcolici e non alcolici, spesso con l’aggiunta di aromi e guarnizioni. L’equilibrio è fondamentale: ogni componente deve contribuire al risultato finale, senza sovrastare gli altri. La presentazione, inoltre, gioca un ruolo cruciale, elevando il cocktail a vera e propria esperienza sensoriale.

Un “drink”, d’altro canto, è un termine generico che indica qualsiasi bevanda, alcolica o analcolica. Può essere un semplice bicchiere d’acqua, un succo di frutta, una bibita gassata, un distillato liscio o un mix improvvisato. Mentre il cocktail segue una ricetta precisa e una metodologia consolidata, il drink può essere frutto di pura improvvisazione, senza vincoli di sorta.

Pensiamo ad esempio ad un whisky on the rocks: è indubbiamente un drink, un mixed drink per la precisione, dato che prevede l’aggiunta di ghiaccio, ma non è un cocktail. Manca la complessità e l’equilibrio di sapori che caratterizzano un cocktail vero e proprio. Lo stesso vale per un semplice gin tonic, che pur essendo composto da due ingredienti, non raggiunge la sofisticatezza di un Negroni o di un Martini Dry, veri e propri esempi di cocktail.

In definitiva, la differenza tra cocktail e drink risiede nella complessità, nell’equilibrio degli ingredienti e nella cura della preparazione. Il cocktail è un’arte, un’alchimia di sapori che richiede conoscenza, tecnica e passione. Il drink, invece, è una semplice bevanda, che può essere altrettanto piacevole e dissetante, ma che non ambisce alla stessa raffinatezza e complessità. Conoscere questa distinzione ci permette di apprezzare appieno la ricchezza e la varietà del mondo delle bevande, dal semplice drink al cocktail più elaborato.