Qual è la differenza tra vini aromatici e aromatizzati?
Nei vini aromatici, profumi e sapori derivano esclusivamente dagli acini duva, in particolare dalla buccia. Diversamente, nei vini aromatizzati come Vermouth e Barolo Chinato, luomo interviene aggiungendo aromi e spezie.
Il profumo del grappolo contro l’arte dell’infusione: vini aromatici vs. aromatizzati
Il mondo del vino è un universo di profumi e sapori, un intricato labirinto di sensazioni che affascina e conquista. In questo panorama sensoriale, una distinzione fondamentale, spesso fonte di confusione, è quella tra vini aromatici e vini aromatizzati. Se entrambi si caratterizzano per un bouquet intenso e complesso, la loro origine aromatica è radicalmente diversa.
Nei vini aromatici, la natura è la sola artefice del profumo. Questi vini, come il Gewürztraminer, il Moscato Bianco o il Brachetto, sviluppano i loro aromi caratteristici, intensi e spesso floreali o fruttati, esclusivamente durante la maturazione dell’uva. È la buccia dell’acino, ricca di composti aromatici chiamati terpeni, a donare al vino la sua peculiare fragranza. La vinificazione, in questo caso, ha il delicato compito di preservare e valorizzare questo patrimonio olfattivo, evitando interventi che possano alterarne l’equilibrio naturale. Pensate all’aroma di litchi del Gewürztraminer o alla nota muschiata del Moscato: un’esplosione di profumi che nasce e si sviluppa direttamente nel vigneto.
Diversa è la storia dei vini aromatizzati. Qui, l’uomo interviene attivamente, arricchendo la base vinicola con l’aggiunta di erbe, spezie, aromi e, a volte, zucchero. Si tratta di una vera e propria “infusione” che conferisce al vino un profilo aromatico unico e complesso. Emblematici esempi sono il Vermouth, con la sua miscela segreta di botaniche, e il Barolo Chinato, dove la corteccia di china dona note amaricanti e balsamiche al robusto vino piemontese. In questi casi, la mano dell’uomo, guidata da antiche ricette e sapienti dosaggi, crea un’alchimia di sapori che va oltre la semplice espressione del frutto. L’arte dell’aromatizzazione trasforma il vino in una bevanda più complessa, con un carattere distintivo e una storia da raccontare.
In sintesi, la differenza chiave risiede nell’origine degli aromi: naturale e intrinseca all’uva nei vini aromatici, frutto di un’aggiunta esterna nei vini aromatizzati. Due mondi distinti, entrambi affascinanti, che offrono al palato esperienze sensoriali uniche e irripetibili. Capire questa differenza permette di apprezzare appieno la complessità e la ricchezza del mondo del vino, cogliendo le sfumature che lo rendono un’esperienza così coinvolgente.
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