Quale materiale devono essere costituiti i taglieri?

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Taglieri conformi HACCP devono essere lavabili e sanificabili. Materiali idonei includono legno trattato, polietilene e materiali plastici antiaderenti come quelli a base di PTFE (politetrafluoroetilene, comunemente noto come Teflon). La scelta dipende anche dalluso specifico.

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Il tagliere perfetto: una guida alla scelta del materiale secondo HACCP

Il tagliere, strumento fondamentale in ogni cucina, non è un semplice accessorio, ma un elemento cruciale per la sicurezza alimentare. La sua scelta, infatti, non può essere casuale, ma deve rispondere a precisi requisiti igienico-sanitari, come quelli dettati dal sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points). Un tagliere conforme HACCP deve essere, prima di tutto, facilmente lavabile e sanificabile, per evitare la proliferazione batterica e la contaminazione crociata tra alimenti. Ma quale materiale scegliere?

La risposta non è univoca, ma dipende da diversi fattori, tra cui l’uso specifico che se ne intende fare. Analizziamo i materiali più comuni e le loro caratteristiche:

  • Legno trattato: Il legno, materiale tradizionale e apprezzato per la sua estetica e la minore usura delle lame dei coltelli, può essere utilizzato a patto che sia specificamente trattato per resistere all’umidità e all’assorbimento di liquidi e odori. Trattamenti specifici, come l’impregnazione con oli minerali o resine, rendono la superficie del tagliere più impermeabile e resistente alla proliferazione batterica. Tuttavia, il legno richiede una maggiore cura nella manutenzione e può essere più difficile da sanificare rispetto ad altri materiali. È importante ricordare che il legno non è adatto al lavaggio in lavastoviglie.

  • Polietilene (PE): I taglieri in polietilene, o altri materiali plastici ad alta densità, sono una soluzione pratica e igienica. Sono resistenti, facili da lavare e sanificare, anche in lavastoviglie, e non assorbono odori. Disponibili in diversi colori, permettono anche di implementare un efficace sistema di codifica colore per evitare la contaminazione crociata (ad esempio, un colore per la carne cruda, uno per le verdure, uno per il pesce). Rappresentano una scelta ideale per la maggior parte delle applicazioni in ambito domestico e professionale.

  • Materiali plastici antiaderenti (PTFE): I taglieri realizzati con materiali antiaderenti, come il PTFE (politetrafluoroetilene, comunemente noto come Teflon), offrono una superficie estremamente liscia che facilita il taglio e previene l’adesione degli alimenti. Sono resistenti alle alte temperature e facili da pulire. Rappresentano una buona opzione per lavorare impasti, dolci e alimenti particolarmente appiccicosi. Tuttavia, è importante prestare attenzione a non utilizzare utensili metallici che potrebbero graffiare la superficie antiaderente, compromettendone l’efficacia e creando potenziali ricettacoli per batteri.

In definitiva, la scelta del materiale del tagliere ideale dipende dalle esigenze specifiche di ogni cucina. Valutare attentamente le caratteristiche di ciascun materiale, considerando fattori come la frequenza d’uso, il tipo di alimenti da tagliare e le procedure di pulizia e sanificazione, è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare e l’efficienza del lavoro in cucina. Ricordiamo che un tagliere usurato, con tagli profondi o crepe, rappresenta un rischio per la sicurezza alimentare e deve essere sostituito tempestivamente, indipendentemente dal materiale di cui è composto.