Quanti zuccheri ha una perona?

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Le linee guida internazionali consigliano di limitare lassunzione giornaliera di zuccheri al 10% dellapporto energetico totale. Questo significa che la quantità di zucchero che si può assumere varia a seconda del fabbisogno calorico individuale.
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Lo Zucchero Nascosto: Un’Equazione Personale tra Gusto e Benessere

Quanti zuccheri dovremmo consumare al giorno? Non esiste una risposta univoca, un numero magico che vada bene per tutti. Le linee guida internazionali, pur consigliando di limitare l’apporto giornaliero di zuccheri aggiunti al 10% dell’apporto energetico totale, ci presentano una realtà personalizzata, un’equazione complessa che lega il nostro gusto, le nostre abitudini alimentari e il nostro fabbisogno calorico individuale.

Dimenticatevi dunque i numeri assoluti, i grammi fissati a priori. La quantità di zucchero “permessa” varia sensibilmente da persona a persona, in base a fattori come età, sesso, livello di attività fisica e massa corporea. Una persona sedentaria con un basso fabbisogno calorico avrà un limite di zuccheri nettamente inferiore rispetto a un atleta di resistenza che, per sostenere gli allenamenti, necessita di un apporto energetico molto più elevato.

La sfida, quindi, non risiede nel trovare un numero preciso, ma nel comprendere il concetto di “apporto energetico totale”. Questo valore, determinato da fattori individuali e calcolabile tramite apposite formule o con l’aiuto di un professionista (dietologo o nutrizionista), rappresenta il fondamento per stabilire la quota massima di zuccheri. Se il nostro fabbisogno calorico giornaliero è di 2000 kcal, il 10% corrisponde a 200 kcal derivanti da zuccheri. Considerando che 1 grammo di zucchero apporta circa 4 kcal, ciò si traduce in un limite di circa 50 grammi di zuccheri aggiunti al giorno. Ma ripeto, questo è solo un esempio.

Il problema principale sta nell’individuare e quantificare l’effettivo consumo di zuccheri aggiunti. Questi, infatti, si nascondono spesso sotto mentite spoglie in alimenti apparentemente innocui: succhi di frutta, yogurt, pane, condimenti e bevande. Un’attenta lettura delle etichette nutrizionali diventa dunque fondamentale, imparando a riconoscere i diversi nomi dello zucchero (saccarosio, fruttosio, glucosio, sciroppo di glucosio-fruttosio, ecc.) e a sommare le diverse quantità presenti nei vari alimenti consumati durante la giornata.

In definitiva, la questione dello zucchero non è un semplice calcolo matematico, ma un percorso di consapevolezza alimentare. Limitare il consumo di zuccheri aggiunti è un obiettivo da perseguire gradualmente, privilegiando fonti di zuccheri naturali presenti nella frutta e negli altri alimenti integrali, e sostituendo progressivamente le bevande zuccherate con acqua, tè o infusi. Un consulto con un professionista della nutrizione può essere di grande aiuto per personalizzare il proprio piano alimentare e raggiungere un equilibrio tra gusto e benessere, senza rinunciare al piacere di gustare cibi gustosi e salutari.