Quanto costa il succo al bar?

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Il costo elevato di un semplice succo di frutta nei bar (oltre 3 euro) evidenzia uningiustizia nella filiera. Il produttore riceve una retribuzione irrisoria, mentre il prezzo al dettaglio delle materie prime, come le pesche, rimane alto. È necessaria una seria riflessione sulla distribuzione dei profitti.
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L’ingiustizia nel costo del succo al bar

I bar fanno pagare oltre 3 euro per un semplice succo di frutta, una cifra che mette in luce una profonda ingiustizia nella filiera agroalimentare. Mentre i consumatori vengono costretti a sborsare prezzi esorbitanti, i produttori di frutta ricevono una retribuzione irrisoria, nonostante il costo elevato delle materie prime.

Il taglio dei produttori

I produttori di frutta, in particolare coloro che coltivano pesche e altri frutti per il succo, affrontano costi di produzione in costante aumento, tra cui fertilizzanti, manodopera e trasporto. Nonostante questi costi elevati, ricevono prezzi estremamente bassi per i loro prodotti. Secondo uno studio condotto da Coldiretti, i produttori di pesche ricevono in media solo 0,25 euro al chilogrammo, mentre il succo di frutta viene venduto a oltre 3 euro al litro. Questa discrepanza crea un divario inaccettabile tra il valore del prodotto alla fonte e il prezzo pagato dai consumatori.

La speculazione sui prezzi

Il problema è aggravato dalla speculazione sui prezzi da parte delle aziende che si frappongono tra i produttori e i consumatori. Queste aziende spesso acquistano frutta a prezzi bassi dai produttori e poi la rivendono a prezzi notevolmente più alti ai bar e ai ristoranti. Questa pratica gonfia artificialmente il costo del succo di frutta senza alcun beneficio per i produttori.

La necessità di una riforma

La disuguaglianza nella distribuzione dei profitti nella filiera del succo di frutta evidenzia l’urgente necessità di una riforma. Sono necessari i seguenti passi per garantire un sistema più equo:

  • Aumento dei prezzi pagati ai produttori: I produttori dovrebbero ricevere una quota maggiore dei profitti generati dalla vendita del succo di frutta.
  • Regolamentazione della speculazione sui prezzi: Il governo dovrebbe regolamentare le attività delle aziende che acquistano e rivendono frutta per prevenire la speculazione sui prezzi.
  • Trasparenza nella catena di fornitura: I consumatori dovrebbero avere accesso a informazioni chiare sulla provenienza del loro succo di frutta e sui prezzi pagati ai produttori.

In conclusione, il costo elevato del succo di frutta al bar riflette una grave ingiustizia nella filiera agroalimentare. I produttori vengono sfruttati mentre i consumatori pagano prezzi esorbitanti. È necessario un approccio concertato da parte del governo, dell’industria e dei consumatori per affrontare questo problema e garantire un sistema equo che valorizzi gli agricoltori e la sostenibilità.