Quanto è il guadagno di un caffè?

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Analizzando i costi, un espresso costa 1,20 euro per la tazza, ma il guadagno è di soli 4 centesimi (1,09 euro al netto di IVA). I costi di gestione superano il prezzo di vendita.
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Il guadagno amaro del caffè: i costi nascosti che erodono i profitti

Nel vivace mondo delle caffetterie, il richiamo di un caffè caldo può essere irresistibile. Tuttavia, dietro la sua superficie seducente, si nasconde una dura realtà finanziaria: il guadagno sui caffè è spesso sorprendentemente basso, se non addirittura inesistente.

Prendiamo il caso di un espresso, un pilastro del menu di molte caffetterie. Mentre il consumatore medio potrebbe sborsare circa 1,20 euro per una tazza, il guadagno lordo per il barista è di soli 4 centesimi. Al netto dell’IVA, il guadagno si riduce ulteriormente a soli 1,09 euro.

Questa magra fetta di profitto deriva da una serie di costi nascosti che gravano pesantemente sulle operazioni di una caffetteria. I costi di gestione, che includono l’affitto, le utenze, i salari del personale e la manutenzione delle attrezzature, possono facilmente superare il prezzo di vendita del caffè.

Anche il costo delle materie prime gioca un ruolo significativo. I chicchi di caffè sono una merce costosa, soggetta a fluttuazioni stagionali e all’instabilità del mercato globale. Per mantenere bassi i costi, molte caffetterie devono fare affidamento su miscele meno costose, che possono compromettere il sapore e la qualità del caffè.

Inoltre, il fattore spreco è una costante minaccia per i profitti. Le caffetterie spesso si trovano a smaltire il caffè inutilizzato, che costituisce una perdita finanziaria diretta. Ciò è particolarmente pronunciato durante i periodi di bassa affluenza, quando i baristi sono costretti a preparare grandi quantità di caffè in anticipo per soddisfare potenziali ordini che potrebbero non arrivare mai.

Considerando questi costi nascosti, diventa evidente che il semplice prezzo di vendita del caffè non riflette il vero costo della sua produzione. Le caffetterie devono lavorare instancabilmente per bilanciare entrate e uscite, cercando di compensare i bassi margini di profitto su ogni tazza con un volume elevato di vendite.

Tuttavia, anche con un volume elevato di vendite, i guadagni possono rimanere modesti. Ciò è dovuto in parte all’elevata concorrenza nel settore delle caffetterie, che costringe i proprietari a mantenere prezzi bassi per attirare e trattenere i clienti.

In conclusione, il guadagno di un caffè è spesso deludentemente basso, eroso da una serie di costi nascosti. Le caffetterie devono affrontare la duplice sfida di mantenere i prezzi bassi per la clientela e di coprire i costi crescenti delle operazioni. Sebbene il caffè possa essere una bevanda amata da molti, il suo profitto rimane amaro per coloro che lo preparano e lo servono.