Chi deve pagare la cedolare secca sugli affitti brevi?
Per gli affitti brevi, inferiori a 30 giorni, stipulati con privati al di fuori dellattività dimpresa, la cedolare secca è dovuta dal locatore, proprietario dellimmobile. È possibile scegliere tra laliquota ordinaria del 21% o quella ridotta al 10% per contratti concordati.
Chi è responsabile del pagamento della cedolare secca sugli affitti brevi?
La cedolare secca è un’imposta alternativa all’IRPEF che si applica ai redditi derivanti dalla locazione di immobili ad uso abitativo. Per quanto riguarda gli affitti brevi, ovvero quelli di durata inferiore a 30 giorni, stipulati con privati al di fuori dell’attività d’impresa, è il locatore, ovvero il proprietario dell’immobile, a dover versare la cedolare secca.
Il locatore può scegliere tra due aliquote:
- Aliquota ordinaria del 21%
- Aliquota ridotta al 10% per contratti concordati
I contratti concordati sono quelli stipulati secondo gli accordi territoriali tra le organizzazioni dei proprietari e degli inquilini, che prevedono canoni di locazione più bassi rispetto a quelli di mercato.
La cedolare secca sugli affitti brevi deve essere versata entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono stati riscossi i canoni di locazione. Il versamento può essere effettuato tramite modello F24 oppure tramite il servizio online dell’Agenzia delle Entrate.
Il locatore è tenuto a dichiarare i redditi derivanti dagli affitti brevi nel modello 730 o nel modello Redditi PF, indicando l’ammontare dei canoni riscossi e la relativa imposta dovuta.
È importante notare che la cedolare secca non sostituisce l’imposta di registro e l’imposta di bollo, che devono essere pagate separatamente al momento della registrazione del contratto di locazione.
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